La recensione più critica
3,0 su 5 stelleUn viaggio su un Marte in decadenza, con dei mali molto terrestri
Recensito in Italia 🇮🇹 il 21 settembre 2016
La storia di questo romanzo è ambientata su un Marte in decadenza, dove manutentori specializzati come uno dei personaggi principali, Jack Bohlen, sono estremamente necessari per consentire la sopravvivenza della gente emigrata dalla terra. Mercato nero (per portare prelibatezze terrestri sulle tavole dei coloni marziani), colonialismo che ha relegato ad una vita di stenti i marziani (molto simili ad aborigeni o a nativi americani) e discriminazione degli "anomali" sono all'ordine del giorno su Marte.. quindi niente sogno di conquista spaziale, società avanzata e perfetta o visioni a cui siamo abituati in film di fantascienza.. è un Marte molto terrestre, dove Dick mette in luce come la pazzia o l'autismo dei protagonisti forse sono il male minore, forse è chi vive la frenesia della realtà quotidiana ad essere malato e chi è pazzo o si estranea da essa sta meglio di noi, vivendo una vita più vera e consapevole di se stesso.
Ho letto questo libro dopo Ubik e devo dire che ho fatto più fatica, non me lo sono goduto come Ubik, a mio parere molto più scorrevole e con una storia più avvincente. Se si potesse darei 3 stelle e mezzo a questo romanzo, 4 per me sono eccessive.
Per quanto riguarda l'edizione che ho letto, nulla da dire: formato e stampa perfetti. Solo un avvertimento: non leggete la prefazione prima di aver letto il libro... so che sembra un controsenso ma vi svela inizio, svolgimento e fine del romanzo, cosa per me assurda.