Amazon.it:Recensioni clienti: Serenata senza nome: Il Commissario Ricciardi 9
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  • Serenata senza nome: Il Commissario Ricciardi 9
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Recensioni clienti

4,5 su 5 stelle
4,5 su 5
1.040 valutazioni globali
5 stelle
65%
4 stelle
22%
3 stelle
9%
2 stelle
2%
1 stella
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Serenata senza nome: Il Commissario Ricciardi 9

Serenata senza nome: Il Commissario Ricciardi 9

daMaurizio de Giovanni
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La recensione più positiva

Tutte recensioni positive›
Cliente Kindle
4,0 su 5 stellese fosse stato un film
Recensito in Italia 🇮🇹 il 7 dicembre 2016
mia nonna, all'uscita dal cinema, avrebbe esclamato: quanto mi sono divertita! I pianti! :-D
Eh sì, De Giovanni è un maestro nel sollecitare le corde "basse" dell'anima. Molto commovente in alcuni passaggi, di quella commozione che dura lo spazio della contrazione dello stomaco però. Un po' come quando, sollecitati a fare offerte da spot televisivi, ci emozioniamo, vibriamo davanti a quel visetto nero, pieno di lacrime, poggiato su un torace su cui si contano le costole, e ce ne dimentichiamo appena inizia lo spot successivo, che magari parla di lusso automobilistico.
Emozioni a perdere, insomma. Anche perché la filosofia a supporto dell'emotività che produce, non è delle più "evolute". È mediterranea, calda, evanescente.
Fine delle critiche. Anzi no, ce n'è un'altra, che ho riportato anche sulla recensione dell'ultimo sui bastardi di pizzofalcone, ma la scriverò dopo.
Di che parla il libro: di un amore antico, un amore che fa superare la paura di un salto nel buio, dentro un oceano che non si conosce. Che fa affrontare la nuova vita in un mondo nuovo, tenendo nel cuore però quell'amore antico nell'antica terra.
Di un altro amore antico, che fa covare un odio profondo e che toglie senso e lucidità a chi lo prova.
Di un amore perpetuo, nonostante l'oggetto di quell'amore sia... e no, qua non posso dire altro, perché è l'unica cosa che non si intuisce già nelle prime pagine (anche perché De Giovanni non dà elementi per intuirlo...).
Il campione del mondo dei medio massimi di boxe, italiano trapiantato in America, dopo un match in cui accade un fatto che lo sconvolge, decide di chiudere con la carriera e di tornare (che comunque era il suo obiettivo fin dal momento in cui lo ha lasciato) nel suo Paese. Torna dalla donna che ha sempre amato e che sa che amerà per sempre.
La trova sposata con un ricco commerciante che ha rilevato, insieme al fratello di lei, il negozio di tessuti di suo suocero, infestato dai debiti che, il ricco commerciante, con la sua abilità e soprattutto mancanza di scrupoli riporterà agli antichi splendori.
Il boxeur incontra la coppia a teatro e gliene dice di tutti i colori (al marito, minacciandolo di morte).
Che sfortuna, il commerciante lo trovano morto in un vicolo la mattina dopo. Segno distintivo dell'omicida, un colpo sulla tempia di cui il famoso boxeur, corteggiato dal regime che vede con grande disappunto il suo abbandono, è rinomato.
Il resto leggetevelo (lacrime ed esercizio di stile: se vi piacciono, non vi perdete questo libro).
L'ultima critica: De Giovanni mostra poca creatività. Continua a tenere sospese decine di questioni, come se temesse che l'attenzione verso i suoi personaggi potesse calare qualora Ricciardi decidesse di scegliere una delle decine di donne che di punto in bianco gli stanno intorno, o Lojacono (dei Bastardi) si facesse monaco. No, caro De Giovanni, scordatelo: ti leggeremmo comunque. Perché scrivi in modo magistrale. Perché le storie sono carine. Perché i personaggi ci farebbero simpatia anche se si sposassero o diventasseo gay o abbracciassero l'ascetismo eterno. Lo dimostra Maione, un punto fermo e rassicurante di questa serie. Perché è un affaccio verso sentimenti emozionali certo, ma anche profondi, duraturi, rigorosi.
E poi nel caso di Ricciardi ci sono i morti che parlano (si avvicina Natale: il 47 è il numero più famoso della tombola). I morti sono ogni volta nuovi, e questo dovrebbe rassicurare l'autore che l'attenzione non verrebbe meno.
Tra l'altro la psicologia di queste donne è troppo simile. Pur nella grande differenza culturale, di estrazione sociale, e anche di atteggiamento esteriore, le tre donne di Ricciardi sono tutte eccezionalmente intelligenti, corrette (a parte lo scivolone di Livia), devote. Troppo per un uomo che non gli dà spago. Sì, capisco che lo scrittore è maschio e certi sogni sono una tentazione fortissima, ma...
Bambinella è meravigliosa. Meravigliosa. Come lo è un'altra donna (marginale nella storia) di questo libro. Non posso anticipare altro...
Ma le lacrime... le lacrime si sono sprecate :-D (davvero)
Uh! Mi piace un sacco Falco: la faccia oscura di Ricciardi. Stesso rigore professionale, stessa capacità passionale, diversa etica. Diversa comprensione delle debolezze umane. Ma è un uomo forte, che spero prima o poi si riscatti. Lo so, contesto i sentimenti "facili" e poi voglio le storie a lieto fine :-D
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11 persone l'hanno trovato utile

La recensione più critica

Tutte recensioni critiche›
Anna Maria
3,0 su 5 stelleDatte 'na mossa!......
Recensito in Italia 🇮🇹 il 29 settembre 2016
...direbbero a Roma, dove vivo, e dove l'ironia riesce a colpire qualsiasi tragedia! e qui ormai la tragedia trasuda troppo dal personaggio, che diventa incomprensibile e noioso nel suo eterno esitare, temere, rimpiangere,occhieggiare da lontano quella povera ragazza che anche lei diventa noiosa e non fa pena a nessuno. A cucire e ricamare in salotto voglio stare,.. diceva una vecchia filastrocca, e qui la storia dei due innamorati tremebondi comincia a trascinarsi faticosamente. All'inizio era stata un'idea originale, ma non poteva avere vita lunga. Capisco il povero autore: che si fa se i due si mettono insieme? Quando la sera lui torna le fa l'elenco dei morti che ha visto?E lei non finirà per occhieggiare qualcun altro dalla finestra?Meglio farli separare? Certamente dispiacerebbe a molti,ma al contempo la storia potrebbe prendere strade diverse e la fantasia potrebbe costruire qualcosa di nuovo. Per ora si sono solo moltiplicate le donne...Anche l'idea di seguire il testo di una canzone si è già ripetuta, e fra poco odorerà di stantìo. Noterete che non ho parlato della storia poliziesca. Affonda nelle sabbie mobili della invenzione addormentata!
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Da Italia

Cliente Kindle
4,0 su 5 stelle se fosse stato un film
Recensito in Italia 🇮🇹 il 7 dicembre 2016
Acquisto verificato
mia nonna, all'uscita dal cinema, avrebbe esclamato: quanto mi sono divertita! I pianti! :-D
Eh sì, De Giovanni è un maestro nel sollecitare le corde "basse" dell'anima. Molto commovente in alcuni passaggi, di quella commozione che dura lo spazio della contrazione dello stomaco però. Un po' come quando, sollecitati a fare offerte da spot televisivi, ci emozioniamo, vibriamo davanti a quel visetto nero, pieno di lacrime, poggiato su un torace su cui si contano le costole, e ce ne dimentichiamo appena inizia lo spot successivo, che magari parla di lusso automobilistico.
Emozioni a perdere, insomma. Anche perché la filosofia a supporto dell'emotività che produce, non è delle più "evolute". È mediterranea, calda, evanescente.
Fine delle critiche. Anzi no, ce n'è un'altra, che ho riportato anche sulla recensione dell'ultimo sui bastardi di pizzofalcone, ma la scriverò dopo.
Di che parla il libro: di un amore antico, un amore che fa superare la paura di un salto nel buio, dentro un oceano che non si conosce. Che fa affrontare la nuova vita in un mondo nuovo, tenendo nel cuore però quell'amore antico nell'antica terra.
Di un altro amore antico, che fa covare un odio profondo e che toglie senso e lucidità a chi lo prova.
Di un amore perpetuo, nonostante l'oggetto di quell'amore sia... e no, qua non posso dire altro, perché è l'unica cosa che non si intuisce già nelle prime pagine (anche perché De Giovanni non dà elementi per intuirlo...).
Il campione del mondo dei medio massimi di boxe, italiano trapiantato in America, dopo un match in cui accade un fatto che lo sconvolge, decide di chiudere con la carriera e di tornare (che comunque era il suo obiettivo fin dal momento in cui lo ha lasciato) nel suo Paese. Torna dalla donna che ha sempre amato e che sa che amerà per sempre.
La trova sposata con un ricco commerciante che ha rilevato, insieme al fratello di lei, il negozio di tessuti di suo suocero, infestato dai debiti che, il ricco commerciante, con la sua abilità e soprattutto mancanza di scrupoli riporterà agli antichi splendori.
Il boxeur incontra la coppia a teatro e gliene dice di tutti i colori (al marito, minacciandolo di morte).
Che sfortuna, il commerciante lo trovano morto in un vicolo la mattina dopo. Segno distintivo dell'omicida, un colpo sulla tempia di cui il famoso boxeur, corteggiato dal regime che vede con grande disappunto il suo abbandono, è rinomato.
Il resto leggetevelo (lacrime ed esercizio di stile: se vi piacciono, non vi perdete questo libro).
L'ultima critica: De Giovanni mostra poca creatività. Continua a tenere sospese decine di questioni, come se temesse che l'attenzione verso i suoi personaggi potesse calare qualora Ricciardi decidesse di scegliere una delle decine di donne che di punto in bianco gli stanno intorno, o Lojacono (dei Bastardi) si facesse monaco. No, caro De Giovanni, scordatelo: ti leggeremmo comunque. Perché scrivi in modo magistrale. Perché le storie sono carine. Perché i personaggi ci farebbero simpatia anche se si sposassero o diventasseo gay o abbracciassero l'ascetismo eterno. Lo dimostra Maione, un punto fermo e rassicurante di questa serie. Perché è un affaccio verso sentimenti emozionali certo, ma anche profondi, duraturi, rigorosi.
E poi nel caso di Ricciardi ci sono i morti che parlano (si avvicina Natale: il 47 è il numero più famoso della tombola). I morti sono ogni volta nuovi, e questo dovrebbe rassicurare l'autore che l'attenzione non verrebbe meno.
Tra l'altro la psicologia di queste donne è troppo simile. Pur nella grande differenza culturale, di estrazione sociale, e anche di atteggiamento esteriore, le tre donne di Ricciardi sono tutte eccezionalmente intelligenti, corrette (a parte lo scivolone di Livia), devote. Troppo per un uomo che non gli dà spago. Sì, capisco che lo scrittore è maschio e certi sogni sono una tentazione fortissima, ma...
Bambinella è meravigliosa. Meravigliosa. Come lo è un'altra donna (marginale nella storia) di questo libro. Non posso anticipare altro...
Ma le lacrime... le lacrime si sono sprecate :-D (davvero)
Uh! Mi piace un sacco Falco: la faccia oscura di Ricciardi. Stesso rigore professionale, stessa capacità passionale, diversa etica. Diversa comprensione delle debolezze umane. Ma è un uomo forte, che spero prima o poi si riscatti. Lo so, contesto i sentimenti "facili" e poi voglio le storie a lieto fine :-D
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Silvia
5,0 su 5 stelle Bellissimo
Recensito in Italia 🇮🇹 il 31 ottobre 2022
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Mi sono appassionata tantissimo di questa collana, bravissimo De Giovanni
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Cliente Amazon
5,0 su 5 stelle Appassionante
Recensito in Italia 🇮🇹 il 8 novembre 2022
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Grande commissario Ricciardi
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Renata
4,0 su 5 stelle serenata senza nome
Recensito in Italia 🇮🇹 il 10 agosto 2022
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Romanzo
Coinvolgente ben strutturato e molto ben scritto, lento in alcune parti ma mai monotono. Delinea personaggi e realtà con realismo e crea nel lettore empatia per i personaggi!
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BARNUNX
5,0 su 5 stelle Ricciardi profondo
Recensito in Italia 🇮🇹 il 28 ottobre 2022
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Ricciardi sempre tenebroso ed entusiasmante
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Giuseppe M.
5,0 su 5 stelle Lettura appassionante
Recensito in Italia 🇮🇹 il 15 ottobre 2022
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Altra splendida trasposizione a fumetti della storie del Commissario Ricciardi. Lettura che appassiona e coinvolge. Super consigliato.
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Luisa
5,0 su 5 stelle Consiglio
Recensito in Italia 🇮🇹 il 1 ottobre 2022
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Maurizio de Giovanni non delude mai! Questo libro una dei più belli e coinvolgenti della serie!consigliato
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anna Cliente Amazon
4,0 su 5 stelle Levati il berretto, quando parli con me.
Recensito in Italia 🇮🇹 il 2 febbraio 2017
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Il commissario Ricciardi è ancora qui, con il fedele brigadiere Maione, le sue donne: amiche? sostegno e conforto? (Bianca), nemiche o complici? (Livia), amore impossibile? (Enrica). Nello sfondo ancora Falco e il fascismo (ma il personaggio è più complesso delle sue idee e della sua posizione politica) e non dimentico Bambinella, che anche in questo romanzo ha un ruolo non secondario. C’è una Italia che non perdona a un famoso pugile italiano, campione tornato dall’America, di non volere combattere più. Intanto piove, piove, e qualcuno canta, una certa notte, la famosa serenata voce ‘e notte. E poi omicidio e inizio indagine.
Questa volta, rispetto ad altri romanzi letti della stessa serie (Ricciardi) non riuscivo a proseguire: troppi intrecci da seguire, là dentro sotto la pioggia, e io avevo ormai fastidio verso quest’uomo (questi uomini? Di allora e forse anche di oggi?) che non si decidono mai: lui, il commissario, a causa del freno dovuto a una condizione (psicologica? psichiatrica? magica? comunque fatale) detta ‘il fatto’, e che i lettori conoscono già (vede e sente le vittime di morte violenta), e anche quel benedetto pugile…
E poi eccola là, la pagina risolutiva che ha cambiato il mio giudizio: Maione, un suo ricordo d’infanzia, la maestra, l’amico di un tempo oggi delinquente, e il gesto di levarsi il berretto, per mostrare rispetto. Uno scrittore che sa scrivere quella pagina!
Caro De Giovanni, anche se il tuo Ricciardi, così irresoluto, non decide mai di buttarsi dentro a un nuovo destino (ma aspettiamo: dopo l’ultima parte del romanzo qualche sospetto –speranza ci viene..) a questo punto anche noi ci leviamo il berretto!! Ma tu non tenerci troppo sul filo.
Consigliato, soprattutto ai lettori dei precedenti, ma non solo.
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xavier54
4,0 su 5 stelle Amore, amore, amore...
Recensito in Italia 🇮🇹 il 11 settembre 2016
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Io di De Giovanni, parafrasando Gassman che poteva recitare anche l'elenco del telefono, ecco, leggerei tutto, anche un rifacimento , un racconto dell'elenco telefonico. Quindi non sono un buon e attendibile giudice.
Posso dire solo che l'ho letto più che volentieri, anzi mi è piaciuto un po' più del precedente, come sempre ci si diverte ma di più ci si commuove per la struggente storia d'amore, ma storia anche di un emigrante, e De Giovanni riesce a raccontarci anche questo importantissimo periodo storico, il grande e drammatico periodo dell'emigrazione italiana, le sofferenze patite ma anche la caparbietà di "fare fortuna", cercare il successo, tutto attraverso la storia di un solo personaggio.
Ma sinceramente alla fine avrei dato "solo" 3 stelle, perché è da un po' di tempo che ho una strana e fastidiosa sensazione di "ripetitività", non nelle storie, ovviamente,(anche se trovo un po' troppo insistito il tema dell'amore, sì, mi sembra sempre un po' troppo), ma ripetitività nella struttura dei romanzi, nel "montaggio" un po' sempre uguale, soprattutto trovo gli "interludi" un po' troppo insistiti, e appunto, trascinati troppo per le lunghe e poi c'è il capitolo del "chiedilo al" alla pioggia in questo, in altro al vento, al mare...insomma questa mancanza di sorpresa nella struttura, influisce anche sul ritmo della storia, e sul ritmo del romanzo in generale. Comunque la quarta stella è per la speranza che al prossimo ci sia un po' di "meraviglia" in più, come ci ha "viziato" fin dai primi romanzi.
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Francesca Niutta
5,0 su 5 stelle Il poeta dei delitti
Recensito in Italia 🇮🇹 il 1 marzo 2017
Acquisto verificato
Fino all'ultimo rigo, il commissario Ricciardi riesce a rapire il lettore portandolo nella sua surreale dimensione dove sogno e realtà, vita e morte, dolore e gioia, amore e indifferenza, paura e serenità si toccano in modo magistrale.
Ancora una volta, l'ultima forse, si resta stregati da quegli strani occhi verdi che nascondono un mondo che implode con violenza inaudita.
Ancora una volta scorriamo famelicamente le pagine di quello che non è solo un giallo.
Ancora una volta le descrizioni delle pieghe dell'animo umano sono talmente ben scritte da sorprenderci e toccare nel profondo una parte di noi.
Noi lettori che ci riconosciamo, a tratti, in ognuno dei personaggi, perché in ognuno di noi c'è un po' di Ricciardi, Enrica, Maione, Lucia, Garzo, Ponte, Bambinella, Livia, Bianca, Sannino, Penny, Cettina...
Il delitto poi, non è mai un caso facile da risolvere, le soluzioni che De Giovanni inventa sono formidabilmente inaspettate, complicate ma verosimili come solo un uomo con un grande senso del thriller può trovare.
E' riduttivo pensare all'autore come ad un grande giallista, de Giovanni è principalmente un grande narratore, un poeta che usa la prosa per comporre le sue splendide liriche; è un pittore della sua città di cui conosce perfettamente miseria e nobiltà, e ne fa una splendida guache dalle tinte a volte fosche e a volte solari
Come tutti mi auguro che la serie riprenda e mi sembra che uno spiraglio sia stato lasciato...
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