La recensione più critica
3,0 su 5 stelleMio parere sul libro
Recensito in Italia il 13 dicembre 2020
E' una recensione sofferta. E' la prima volta che leggo un libro dell'autore e quindi non ho al momento termini di paragone con altri suoi romanzi.
E' un libro scritto secondo me molto bene, e' scritto in un buon italiano che ultimamente e' difficile trovare in molti libri contemporanei. Mi ricorda certi scrittori di alcuni anni fa. Una buona prosa ricca anche di riferimenti culturali che denota un buon livello da parte dell'autore che ultimamente non e' facile trovare.
La prosa per certi versi mi ricorda qualche romanzo di Scerbanenco in particolare.
Ho la sensazione che l'autore conosca molto bene i romanzi gialli classici di qualche anno fa ai quali si e' ispirato.
La storia e' originale, ambientata a Lugano, il periodo e' tra la prima e la seconda guerra mondiale durante il nazismo.
Fatte queste premesse avrei volentieri dato cinque stelle perche' e' da tempo che non leggo un romanzo scritto bene.
Purtoppo mi e' sembrato pesante, poco coinvolgente, non ho provato molta empatia per i personaggi, ho avuto difficoltà a finirlo. Sarà forse il periodo storico, sarà l'ambientazione (Lugano l'ho visitata moltissime volte, ma purtroppo e' passato moltissimo tempo dall'ultima volta che ci sono stato), ma non vedevo l'ora che terminasse.
Mi sono sembrate pesanti certe descrizioni (bellissime come sono scritte) ma che allungavano il racconto. Ho notato alcune situazioni abbastanza banali, semplicistiche. Non sono mai stato coinvolto dalla storia e dai personaggi. Mi spiace perche' mi e' sembrata un'occasione mancata. Alla fine facendo la media dei punti positivi e negativi la mia valutazione e' di tre stelle piu' che altro perche' e' scritto bene.