La recensione più positiva
4,0 su 5 stelleJo Nesbo fa quello che sa fare
Recensito in Italia 🇮🇹 il 19 aprile 2017
E’ lui stesso a scriverlo: nella vita ci tocca fare quello che sappiamo fare meglio, anche se a volte odiamo farlo. Chissà se Jo Nesbo, da re del noir scandinavo a re del noir in assoluto con le sue 30 milioni di copie, si riferiva a se stesso. Perchè Nesbo, con Sete, fa quello che sa fare meglio: scrivere libri che hanno per protagonista Harry Hole.
Personalmente l’avevo dato per morto, non credevo di ritrovarlo tra le pagine di un libro. Avevo creduto alla morte di Harry, avevo elaborato il lutto e già aspettavo un libro con protagonista Oleg (il figlio della moglie, che segue le tracce di Harry). Invece Hole è vivo e indaga insieme a noi. Non che ne senta proprio il bisogno, ma anche Harry deve fare quello che sa fare meglio: andare a caccia di serial killer.
Sete è un libro alla Nesbo, con una costruzione grandiosa e complicati intrecci, con finali (il finale vero non è mai il primo) a sorpresa che, per i detrattori di Nesbo sono la sua debolezza. Harry Hole non risolve casi lineari, risolve casi che dietro hanno un retroscena, che poi ne hanno un altro e poi hanno delle ombre e poi ci fa anche sentire il sapore della prossima puntata.
Chi ama Hole non resterà deluso da Sete, bisogna solo ritornare a familiarizzare con un Harry Hole diverso: meno investigatore, docente convinto alla scuola di polizia, più sereno, lontano dalle indagini sui crimini violenti, quasi un marito qualunque, quasi sorpreso dallo svegliarsi felice al fianco di Rakel, se non fosse per quegli incubi….che sono un po’ il richiamo della foresta, un po’ il lascito del rapporto con l’anima nera dei peggiori criminali, con i quali combatte fisicamente e si confronta, non si limita solo a mettergli le manette ai polsi.
Ripresa familiarità con Hole (il bello della letteratura è che uno può morire e tornare senza dare spiegazioni), il resto è una corsa in discesa. Le oltre 600 pagine si divorano come per quelle degli altri romanzi.
Qui nessuno spoiler, solo che in questo libro si dà la caccia ad un vampirista ed è bene ripassare Polizia e Lo Spettro (altri bei libro di Nesbo) prima di avventurarsi con Sete. Forse qui c’è qualche elemento in più per scoprire il colpevole, quello vero, forse è solo familiarità con Nesbo che ti porta su una pista, poi improvvisamente cambia strada e dopo un percorso tortuoso ti riporta nei pressi del punto di partenza, ma illuminando un percorso che solo Harry Hole è capace di vedere e che a noi svela solo dopo l’ultima curva. Forse si può intuire, ma per capire bisogna andare fino in fondo.
Darei a Sete un po’ più di quattro stelle di Amazon, vada per quattro e mezza. Da tempo non considero Nesbo come solo uno scrittore di genere; è un giallista ma nei suoi libri c’è qualcosa di più. Prendo a prestito una sua frase per descrivere Sete (vale anche per gli altri della saga di Harry Hole): Perchè qualcuno deve pur vincere il jackpot al lotto, questa è l’unica certezza assoluta. Eppure il vincitore non solo pensa che sia inverosimile, pensa che sia un miracolo.
E’ quello che si prova leggendo il Nesbo di Hole: una certezza che si tratti di un bel libro, una sorpresa scoprire che lo è davvero.
Di Nesbo mi è sempre piaciuto anche il constatare che all’ultima pagina si chiudono tutte le partite, non restano punti da chiarire. Non è stato così per la vita di Hole, ma è così per tutto il resto.
Sete è un libro Einaudi, 648 pp, 22 euro.