La recensione più positiva
5,0 su 5 stelleDa leggere anche per una miglior comprensione del film
Recensito in Italia il 12 ottobre 2018
Appartengo purtroppo a quelle poche persone che da piccole non hanno letto la saga di Harry Potter, ma mi sto rifacendo in questi giorni. Per quanto riguarda i primi libri ero già stato avvisato del fatto che potessero essere più accattivanti per un bambino più che per un adulto e devo ammettere che in effetti è stato così.
Il calice di fuoco, a tal proposito, è un vero spartiacque. Inizia con descrizioni divertenti di nuovi aspetti del mondo dei maghi (i mondiali di Quidditch, le passaporte, il torneo Tre Maghi, le altre scuole di magia), diventando sempre più oscuro durante lo svolgimento della trama, sfociando infine nella prima vera tragedia della saga.
Rispetto ai primi tre, qui le differenze con il film cominciano a essere più numerose. Interessante è capire meglio alcuni aspetti dei personaggi o alcuni passaggi (come lo scontro tra Harry e Voldemort e il "Prior Incantatio").
Piccola nota sulla qualità delle pagine e della copertina, che risulta impeccabile. Specifico inoltre che l'illustrazione è stampata direttamente sulla copertina rigida.
In questa edizione non sono presenti illustrazioni all'interno, come nelle versioni inglesi o come nelle prime versioni italiane. Altra differenza con le edizioni inglesi è il carattere di scrittura, che qui risulta essere un meno ricercato Times New Roman.
Infine un appunto per non trovarvi impreparati: in quest'edizione quasi tutti i nomi dei personaggi NON vengono tradotti dall'inglese (ad esempio Paciock è Longbottom, McGranitt è McGonagall, ecc.), ad eccezione dei nomi di Dumbledore e Snape, che invece vengono normalmente tradotti nella loro classica versione italiana (rispettivamente Silente e Piton).
C'è anche un adattamento aggiuntivo che riguarda la casa di Tassorosso, la quale in questa versione viene tradotta, per qualche motivo, Tassofrasso.
Per chi, come me, ha soltanto visto i film, questi adattamenti potrebbero forse spiazzare un po'.