La recensione più critica
3,0 su 5 stelleIncompiuto?
Recensito in Italia il 19 novembre 2020
L’entusiasmo di avere due libri di Zero in brevissimo tempo è travolgente. Anche perché di questi tempi avere qualcuno che ti tiene compagnia è fondamentale. E Zero riesce a farlo con le sue storie. Però quando mi è stato recapitato il pacchetto e l’ho aperto ci sono rimasto un po’ male, libro piccolino (e anche leggermente danneggiato, ma non mi importa farlo sostituire). A parte le condizioni fisiche, mi metto subito a leggerlo e un po’ rimango spiazzato, un po’ non capisco, un po’ mi ripeto “ca##o, stavolta hai toppato Michè”. Insomma ho avuto un senso di “incompiuto”. Ci sono temi fortissimi ed allegorie straordinarie in questo libro, e forse sarebbero state idee estreme per un libro di più ampio respiro. Forse questo vuole essere un pamphlet di Zerocalcare, e allora ci sta il modo in cui è costruito. Ma il senso di incompiutezza rimane forte dentro di me. Non so qual era l’obbiettivo, e forse lo capirò in futuro (chissà), per ora un senso di incompiutezza si è impadronito di me. Mi spingo oltre, forse questo è il libro più politico di Zerocalcare, quello che appiana i suoi “dolori” nei confronti di una scena cui lui fa comunque parte (e che forse gli rinfaccia il successo). Questo libro non è immediato, ripeto, e le allegorie sono fantastiche (Tipo la Fattoria degli Animali di Orwell), e bisogna entrare dentro la narrazione. Personalmente, però, forse avrebbe dovuto essere più lungo (o forse questo è un mio egoismo che vorrebbe sempre leggere storie di Zerocalcare). Insomma, non regalatelo per Natale, regalatelo a voi stessi.