La recensione più critica
1,0 su 5 stellePer me la serie finisce qua
Recensito in Italia il 6 dicembre 2020
Benché la trama migliori leggermente rispetto a Dodici rose (uno dei gialli peggiori che abbia mai letto), questo non basta a salvare questo romanzo. Pensato - presumo - come un'operazione soprattutto commerciale sulla scia dei successi di altre serie dello stesso autore, purtroppo storia e soprattutto personaggi sono solo cliché, mentre la comicità cui episodi del racconto aspirano non decolla, e si rivelano più che altro ridicoli e imbarazzanti. Se di positivo si può osservare una netta riduzione dei riferimenti agli attributi fisici della protagonista e una presenza notevolmente ridotta sia del viscido e ripugnante portinaio del palazzo dove ha sede il consultorio, che della madre-megera, la caratterizzazione dei personaggi lascia molto a desiderare. La protagonista (descritta ovviamente come una combinazione fra Monica Bellucci e Anna Magnani - perché le donne o sono bellissime e preferibilmente con un seno prorompente, o non hanno altro da offrire) è estremamente irritante e fondamentalmente antipatica, si inventa soluzioni strampalate e irrealistiche, comportandosi inoltre come una tredicenne nei confronti del ginecologo (anche questo una macchietta) verso cui si sente attratta. Solo verso i 2/3 del libro mi sono resa conto che il magistrato che indaga sulla morte del professore è l'ex marito della protagonista (distrazione mia? se è così ciò dimostra quanto NON siano coinvolgenti storia e personaggi), anche questo ben lungi dall'essere un personaggio 'normale'. E questo è il problema: i personaggi sono macchiette fastidiose, le situazioni che vorrebbero essere comiche non fanno né ridere né sorridere, creano solo imbarazzo a leggerle. Difficile conciliare queste storie e personaggi con le altre serie dello stesso autore - per me comunque la storie su Mina Settembre finiscono qui perché si sono rivelate uno spreco di tempo e di denaro.
PS in questo episodio il ginecologo viene paragonato costantemente a Kevin Costner (in quello precedente a Robert Redford) - questi paragoni continui sono irritanti come nell'episodio predente e - non che me ne importi - ma i due sono completamente diversi.