Peter Handke

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Libri di Peter Handke
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10,00 €
Prendendo spunto da Goethe, «maestro del dire essenziale», Handke propone in questo poemetto una sua personale ricerca sul concetto di durata, l'entità che fornisce contorno a quanto ha la tendenza a dissolversi. Connessa al ripetersi degli eventi quotidiani, ma al contempo svincolata dalla permanenza in luoghi o itinerari consueti, la sensazione della durata è l'esito della fedeltà a ciò che l'individuo sente come piú profondamente proprio: fedeltà al divenire di una persona, fedeltà a «certe piccole cose» che ci accompagnano «in tutti i traslochi», fedeltà infine a determinati luoghi, un lago, una piazza, una sorgente alla periferia di Parigi. La durata tuttavia non esiste a priori, bisogna cercarla, andarle incontro, trovare un punto di mai definitiva, instabile quiete. La poesia - dice Handke - è uno dei migliori supporti in questa ricerca interiore. Ed è dunque naturale che questo libro di meditazione filosofica sia stato scritto in versi, quasi per bussare alla porta di quella condizione sapienziale tipica della poesia di ogni tempo.
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La donna mancina
12-mar-2020
8,99 €
16,00 €
«Una vita pura, essenziale, che brilla nei dettagli minimi.»
Claudio Magris
«In questa storia c’è tutto Peter Handke, con la sua particolare, originale visione del mondo che implica necessariamente la provocazione, anche quando è sotterranea ed emerge solo a tratti. Qui è una donna a fare questa scelta coraggiosa e dolorosa, ad andare alla scoperta di se stessa.»
la Repubblica
Ogni notte, nel salotto vuoto di Marianne risuonano le parole della stessa canzone, The Left-Handed Woman: «Vederti in un continente straniero / io vorrei / perché finalmente in mezzo agli altri / ti vedrei sola…» Sono versi che evocano il destino di solitudine scelto dalla protagonista e il suo non essere mai conforme alle aspettative. Tutto ha inizio da un’illuminazione: la mattina dopo aver passato una notte d’amore con il marito Bruno, appena rientrato da un viaggio di lavoro, senza alcun motivo apparente decide di lasciarlo. È a questo punto che, rimasta nella sua casa con il figlio di otto anni, Marianne può cominciare una nuova vita; immersa in un’aria sospesa e malinconica, riprende il lavoro da traduttrice e, impermeabile a critiche e incomprensioni, respinge ogni tentativo di seduzione. In questo romanzo che ha riscosso un grande successo di critica e di pubblico, Peter Handke registra le vicende di Marianne e di chi si muove attorno a lei con il distacco e la discrezione di una macchina da presa. Una narrazione essenziale, attenta al gesto più quotidiano, ci mostra l’anima di una donna che, attraverso un isolamento desiderato e sofferto, tenta di trovare se stessa.
Claudio Magris
«In questa storia c’è tutto Peter Handke, con la sua particolare, originale visione del mondo che implica necessariamente la provocazione, anche quando è sotterranea ed emerge solo a tratti. Qui è una donna a fare questa scelta coraggiosa e dolorosa, ad andare alla scoperta di se stessa.»
la Repubblica
Ogni notte, nel salotto vuoto di Marianne risuonano le parole della stessa canzone, The Left-Handed Woman: «Vederti in un continente straniero / io vorrei / perché finalmente in mezzo agli altri / ti vedrei sola…» Sono versi che evocano il destino di solitudine scelto dalla protagonista e il suo non essere mai conforme alle aspettative. Tutto ha inizio da un’illuminazione: la mattina dopo aver passato una notte d’amore con il marito Bruno, appena rientrato da un viaggio di lavoro, senza alcun motivo apparente decide di lasciarlo. È a questo punto che, rimasta nella sua casa con il figlio di otto anni, Marianne può cominciare una nuova vita; immersa in un’aria sospesa e malinconica, riprende il lavoro da traduttrice e, impermeabile a critiche e incomprensioni, respinge ogni tentativo di seduzione. In questo romanzo che ha riscosso un grande successo di critica e di pubblico, Peter Handke registra le vicende di Marianne e di chi si muove attorno a lei con il distacco e la discrezione di una macchina da presa. Una narrazione essenziale, attenta al gesto più quotidiano, ci mostra l’anima di una donna che, attraverso un isolamento desiderato e sofferto, tenta di trovare se stessa.
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Il peso del mondo
27-mar-2014
da
Peter Handke
9,99 €
14,00 €
PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA 2019
Una nuvola vista dalla finestra, una malattia, un incontro sulle scale di casa, un libro, una trasmissione televisiva, un raduno di persone illustri o ignote, una figlia: tutto è occasione o pretesto, in Peter Handke, per trascrivere quasi medianicamente – o come in quel limite ambiguo che separa la veglia dal sonno – il proprio trasalire di fronte alle cose. Tutto ci ferisce, dice Handke, e nello stesso tempo tutto ci può esaltare, convertire, redimere. Il peso del mondo è uno dei più bei libri di uno scrittore che crede quasi fideisticamente nell’esistenza di un’«ora del vero sentire». Ogni frase si tramuta in un’epifania, in un momento rivelatore. È un procedimento che registra il «bello» e il «buono», tutto ciò che nasce per la seconda volta; ogni «aurora», ogni «rinascita degli dei» sono deputate a togliere al mondo il suo peso e all’aforisma il suo alone sentenzioso. Una magistrale prova d’autore di uno dei più grandi scrittori europei d’oggi.
Una nuvola vista dalla finestra, una malattia, un incontro sulle scale di casa, un libro, una trasmissione televisiva, un raduno di persone illustri o ignote, una figlia: tutto è occasione o pretesto, in Peter Handke, per trascrivere quasi medianicamente – o come in quel limite ambiguo che separa la veglia dal sonno – il proprio trasalire di fronte alle cose. Tutto ci ferisce, dice Handke, e nello stesso tempo tutto ci può esaltare, convertire, redimere. Il peso del mondo è uno dei più bei libri di uno scrittore che crede quasi fideisticamente nell’esistenza di un’«ora del vero sentire». Ogni frase si tramuta in un’epifania, in un momento rivelatore. È un procedimento che registra il «bello» e il «buono», tutto ciò che nasce per la seconda volta; ogni «aurora», ogni «rinascita degli dei» sono deputate a togliere al mondo il suo peso e all’aforisma il suo alone sentenzioso. Una magistrale prova d’autore di uno dei più grandi scrittori europei d’oggi.
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La ladra di frutta
21-nov-2019
da
Peter Handke
9,99 €
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Il nuovo libro di Peter Handke
PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA 2019
Ad aprire il nuovo libro di Peter Handke, definito dall’autore stesso «Ultimo Epos», è una puntura d’ape, la prima dell’anno, che in una giornata di mezza estate rappresenta per lui un segnale. È il momento di lasciare la «baia di nessuno», la casa nei pressi di Parigi, per mettersi in cammino verso la regione quasi disabitata della Piccardia, ripercorrendo l’itinerario compiuto, in un passato non meglio definito, dalla ladra di frutta. La ragazza – un personaggio sfuggente, dai tratti leggendari – «afflitta dalla smania di vagare» e incline a scartare dalla strada maestra per «sgraffignare» e assaporare i frutti di orti e frutteti, è partita invece con un intento preciso: ritrovare la madre, scomparsa da circa un anno dopo aver lasciato senza preavviso il suo posto di dirigente in una banca. Il viaggio della ladra di frutta e quello del narratore finiscono per sovrapporsi, per confondersi, per specchiarsi l’uno nell’altro: una serie di peripezie, incontri, folgorazioni ispirate dal contatto con la natura, che culminano in una grande festa. E questa sarà un approdo e un ricongiungimento, ma anche l’occasione per celebrare il vagare, l’erranza fine a se stessa, tutte quelle deviazioni dal tracciato che regalano visuali e doni inaspettati, come i frutti presi di soppiatto dai frutteti altrui. Il «semplice viaggio nell’entroterra» è ricco di rivelazioni e scoperte, e diventa, o forse è sempre stato, anche un percorso interiore.
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La mia giornata nell’altra terra
5-mag-2022
8,99 €
14,00 €
«La ricchezza di questo libro consiste nella maestria con cui pone le domande e le lascia senza risposta, ben oltre la fine.»
Frankfurter Allgemeine Zeitung
«La mia giornata nell'altra terra ha una sua comicità nel sovvertire le vicende e nell'autoironia sulla figura del poeta.»
Neue Zürcher Zeitung
«Una testimonianza della rinata joie de vivre del suo autore. E forse anche una testimonianza di liberazione.»
Die literarische Welt
Nel villaggio è considerato un matto, «posseduto non da uno, ma da innumerevoli demoni». È un contadino, un coltivatore di frutta, vive con la sorella, unica rimasta della famiglia. Sono i suoi strani atteggiamenti ad avergli attirato la diffidenza di tutti. Si accampa in una tenda tra le lapidi del vecchio cimitero, si aggira imprecando in una lingua sconosciuta e forse inesistente ma sa cantare con voce d’angelo, sconvolge gli altri con oracoli sbalorditivi… Eppure, un giorno, sulla riva del lago che separa la sua dall’altra terra, un uomo lo guarda come nessuno aveva fatto prima. È così che questo strano frutticultore vagabondo e veggente vive una trasformazione. La traversata del lago su una barca a remi verso la sponda opposta inaugura una serie di incontri simbolici: una compagnia di pescatori, una sanguisuga che rifiuta di succhiare il suo sangue, un predicatore, una poliziotta in preghiera... Nel corso della giornata il protagonista, liberato dalle proprie ossessioni, disposto a guardare con occhi nuovi – anzi nemmeno più con gli occhi, bensì con le spalle, la pianta dei piedi, la punta delle dita – sperimenta un profondo senso di gioia. Lo stesso che prova il lettore immergendosi in questo breve romanzo perfetto.
Frankfurter Allgemeine Zeitung
«La mia giornata nell'altra terra ha una sua comicità nel sovvertire le vicende e nell'autoironia sulla figura del poeta.»
Neue Zürcher Zeitung
«Una testimonianza della rinata joie de vivre del suo autore. E forse anche una testimonianza di liberazione.»
Die literarische Welt
Nel villaggio è considerato un matto, «posseduto non da uno, ma da innumerevoli demoni». È un contadino, un coltivatore di frutta, vive con la sorella, unica rimasta della famiglia. Sono i suoi strani atteggiamenti ad avergli attirato la diffidenza di tutti. Si accampa in una tenda tra le lapidi del vecchio cimitero, si aggira imprecando in una lingua sconosciuta e forse inesistente ma sa cantare con voce d’angelo, sconvolge gli altri con oracoli sbalorditivi… Eppure, un giorno, sulla riva del lago che separa la sua dall’altra terra, un uomo lo guarda come nessuno aveva fatto prima. È così che questo strano frutticultore vagabondo e veggente vive una trasformazione. La traversata del lago su una barca a remi verso la sponda opposta inaugura una serie di incontri simbolici: una compagnia di pescatori, una sanguisuga che rifiuta di succhiare il suo sangue, un predicatore, una poliziotta in preghiera... Nel corso della giornata il protagonista, liberato dalle proprie ossessioni, disposto a guardare con occhi nuovi – anzi nemmeno più con gli occhi, bensì con le spalle, la pianta dei piedi, la punta delle dita – sperimenta un profondo senso di gioia. Lo stesso che prova il lettore immergendosi in questo breve romanzo perfetto.
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Saggio sul cercatore di funghi
28-mag-2015
da
Peter Handke
9,99 €
15,00 €
PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA 2019
Un amico d’infanzia, compagno di giochi dei tempi trascorsi in un villaggio della Carinzia al confine con la Slovenia, è l’eroe tragico dell’ultimo Versuch di Peter Handke: un «saggio» inteso come esperimento, ricerca, tentativo. L’amico cercatore di funghi diviene, nella vita adulta, avvocato di grido, impegnato nei tribunali internazionali a difendere i criminali di guerra. La frequentazione del sottobosco però – avviata da bambino per guadagnare qualche soldo al mercato vendendo i finferli trovati battendo i sentieri più discosti dalle rotte dei turisti – si trasforma per lui in una via di fuga dalla civiltà. Solo quando, dopo vari amori esotici e di breve durata, incontra la donna della sua vita, colei che, citando Parsifal, «gli mostra vie segrete», scopre per la prima volta, nel bosco fuori città, un porcino. Questo tesoro riaccende la sua antica passione, che pian piano si trasforma in una vera mania. Il «matto dei funghi» trascura perciò la professione, la famiglia, la moglie adorata, il figlio in arrivo, per dedicarsi a una ricerca che è parallela all’opera dello scrittore, e non si appaga mai della scoperta.
Un amico d’infanzia, compagno di giochi dei tempi trascorsi in un villaggio della Carinzia al confine con la Slovenia, è l’eroe tragico dell’ultimo Versuch di Peter Handke: un «saggio» inteso come esperimento, ricerca, tentativo. L’amico cercatore di funghi diviene, nella vita adulta, avvocato di grido, impegnato nei tribunali internazionali a difendere i criminali di guerra. La frequentazione del sottobosco però – avviata da bambino per guadagnare qualche soldo al mercato vendendo i finferli trovati battendo i sentieri più discosti dalle rotte dei turisti – si trasforma per lui in una via di fuga dalla civiltà. Solo quando, dopo vari amori esotici e di breve durata, incontra la donna della sua vita, colei che, citando Parsifal, «gli mostra vie segrete», scopre per la prima volta, nel bosco fuori città, un porcino. Questo tesoro riaccende la sua antica passione, che pian piano si trasforma in una vera mania. Il «matto dei funghi» trascura perciò la professione, la famiglia, la moglie adorata, il figlio in arrivo, per dedicarsi a una ricerca che è parallela all’opera dello scrittore, e non si appaga mai della scoperta.
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La ripetizione
1-lug-2021
da
Peter Handke
9,99 €
18,00 €
«Quando uno scrittore sa raccontare con tanta grazia, il lettore non può fare a meno di credergli»
Frankfurter Allgemeine Zeitung
Filip Kobal, austriaco di origini slovene, a vent’anni si mette in viaggio alla ricerca del fratello, scomparso nell’ultimo conflitto mondiale. Il suo itinerario si snoda dalla Carinzia al Carso, nelle terre tra Austria e Iugoslavia che una volta facevano parte del grande impero. Percorre lunghi tratti a piedi, evitando per quanto possibile i mezzi di trasporto ed entrando in contatto con una lingua, quella slovena, che gli porta continui ricordi e meraviglie. La ricerca degli avi e il ritorno ai luoghi dell’infanzia e dell’adolescenza è anche e soprattutto un viaggio alla ricerca di sé e della propria identità, e ritrovare l’altro, quello che può essere considerato il proprio doppio, significa tornare al principio della vita e della scrittura. La natura lenta del viaggio, l’errare senza fretta e l’immersione nelle cose e nei paesaggi, portano una limpidezza dello sguardo che sembra poter arrivare a intuire le forme originarie del mondo. In pagine caratterizzate da una prosa intensa e allo stesso tempo cristallina, Peter Handke racconta il suo apprendistato di scrittore, ripercorre e testimonia quella «epopea interiore» che lo ha portato a essere una delle voci più incisive della letteratura contemporanea.
Frankfurter Allgemeine Zeitung
Filip Kobal, austriaco di origini slovene, a vent’anni si mette in viaggio alla ricerca del fratello, scomparso nell’ultimo conflitto mondiale. Il suo itinerario si snoda dalla Carinzia al Carso, nelle terre tra Austria e Iugoslavia che una volta facevano parte del grande impero. Percorre lunghi tratti a piedi, evitando per quanto possibile i mezzi di trasporto ed entrando in contatto con una lingua, quella slovena, che gli porta continui ricordi e meraviglie. La ricerca degli avi e il ritorno ai luoghi dell’infanzia e dell’adolescenza è anche e soprattutto un viaggio alla ricerca di sé e della propria identità, e ritrovare l’altro, quello che può essere considerato il proprio doppio, significa tornare al principio della vita e della scrittura. La natura lenta del viaggio, l’errare senza fretta e l’immersione nelle cose e nei paesaggi, portano una limpidezza dello sguardo che sembra poter arrivare a intuire le forme originarie del mondo. In pagine caratterizzate da una prosa intensa e allo stesso tempo cristallina, Peter Handke racconta il suo apprendistato di scrittore, ripercorre e testimonia quella «epopea interiore» che lo ha portato a essere una delle voci più incisive della letteratura contemporanea.
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Pomeriggio di uno scrittore
12-mag-2016
da
Peter Handke
8,99 €
13,00 €
PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA 2019
«Quando uno scrittore sa raccontare con tanta grazia, il lettore non può fare a meno di credergli.»
Frankfurter Allgemeine Zeitung
«Il suo sguardo ha il potere di incantare.»
Die Welt
Uno scrittore, reduce da un periodo di crisi, s’incammina per la città dopo un pomeriggio di lavoro. Attraversa strade e piazze, giunge alla periferia e rientra a casa quando l’oscurità è già calata. Che accada poco, in queste pagine, è pura apparenza: si tratta del resoconto di un viaggio attraverso il mondo intero. Lo scrittore racconta del suo scrivere e del prezzo che per questo deve pagare, della sua vita e del poco tempo che gli rimane dopo i momenti di più intenso lavoro: una leggera pigrizia, il piacere di girovagare, la distaccata percezione delle cose quotidiane e dei particolari più insignificanti. E tutto rientra nello scrivere: assieme a un dubbio costante, nei confronti di se stesso e degli altri. Sotto il sole pomeridiano, alla luce del crepuscolo e poi dell’oscurità notturna, Peter Handke percorre una lunga strada attraverso la città e attraverso se stesso, offrendo al lettore una profonda riflessione su una letteratura che si alimenta nel concreto rapporto con la realtà.
«Quando uno scrittore sa raccontare con tanta grazia, il lettore non può fare a meno di credergli.»
Frankfurter Allgemeine Zeitung
«Il suo sguardo ha il potere di incantare.»
Die Welt
Uno scrittore, reduce da un periodo di crisi, s’incammina per la città dopo un pomeriggio di lavoro. Attraversa strade e piazze, giunge alla periferia e rientra a casa quando l’oscurità è già calata. Che accada poco, in queste pagine, è pura apparenza: si tratta del resoconto di un viaggio attraverso il mondo intero. Lo scrittore racconta del suo scrivere e del prezzo che per questo deve pagare, della sua vita e del poco tempo che gli rimane dopo i momenti di più intenso lavoro: una leggera pigrizia, il piacere di girovagare, la distaccata percezione delle cose quotidiane e dei particolari più insignificanti. E tutto rientra nello scrivere: assieme a un dubbio costante, nei confronti di se stesso e degli altri. Sotto il sole pomeridiano, alla luce del crepuscolo e poi dell’oscurità notturna, Peter Handke percorre una lunga strada attraverso la città e attraverso se stesso, offrendo al lettore una profonda riflessione su una letteratura che si alimenta nel concreto rapporto con la realtà.
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I giorni e le opere
8-mar-2018
da
Peter Handke
11,99 €
19,00 €
PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA 2019
Considerato uno dei maestri indiscussi della letteratura in lingua tedesca, Peter Handke ha celebrato una sorta di giubileo professionale: più di cinquant’anni dedicati alla scrittura e, inevitabilmente, alla lettura. In queste pagine in cui si racconta e si mette a nudo, alle opere si intrecciano i giorni – come vuole il titolo del poema di Esiodo – e ai giorni le opere, perché per Handke scrivere e leggere sono l’essenza stessa del vivere. Questo libro ci fa conoscere non solo uno scrittore e un lettore raffinato, lo sfondo culturale entro cui si è formata la sua vena artistica, le sue origini di autore austriaco carinziano profondamente vicino alla cultura slava, ma anche il suo profilo di autore internazionale, flâneur parigino e giramondo, cinefilo appassionato di western, intellettuale che prende posizioni politiche a volte anche scomode, e ne dà conto, facendo chiarezza su episodi che hanno fatto scalpore. Libri, letture, passioni, episodi di vita vissuta ma soprattutto una straordinaria fenomenologia dell’esperienza del leggere, che significa per Handke ascoltare, origliare, sussurrare, rallentare il passo, studiare, imparare, mettersi in viaggio, esplorare se stessi e il mondo… Sempre nel segno di un’idea molto precisa di letteratura «seria», che è quella classica, antica ed eternamente nuova, capace di pervadere di bellezza e di trasfigurare il lettore.
Considerato uno dei maestri indiscussi della letteratura in lingua tedesca, Peter Handke ha celebrato una sorta di giubileo professionale: più di cinquant’anni dedicati alla scrittura e, inevitabilmente, alla lettura. In queste pagine in cui si racconta e si mette a nudo, alle opere si intrecciano i giorni – come vuole il titolo del poema di Esiodo – e ai giorni le opere, perché per Handke scrivere e leggere sono l’essenza stessa del vivere. Questo libro ci fa conoscere non solo uno scrittore e un lettore raffinato, lo sfondo culturale entro cui si è formata la sua vena artistica, le sue origini di autore austriaco carinziano profondamente vicino alla cultura slava, ma anche il suo profilo di autore internazionale, flâneur parigino e giramondo, cinefilo appassionato di western, intellettuale che prende posizioni politiche a volte anche scomode, e ne dà conto, facendo chiarezza su episodi che hanno fatto scalpore. Libri, letture, passioni, episodi di vita vissuta ma soprattutto una straordinaria fenomenologia dell’esperienza del leggere, che significa per Handke ascoltare, origliare, sussurrare, rallentare il passo, studiare, imparare, mettersi in viaggio, esplorare se stessi e il mondo… Sempre nel segno di un’idea molto precisa di letteratura «seria», che è quella classica, antica ed eternamente nuova, capace di pervadere di bellezza e di trasfigurare il lettore.
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Saggio sul luogo tranquillo
19-giu-2014
da
Peter Handke
9,99 €
13,00 €
PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA 2019
Il Luogo Tranquillo, intorno al quale Peter Handke intesse un’intricata e seducente trama di memorie, immagini, pensieri, divagazioni, in questo libro sospeso tra il racconto e il saggio, non è certo quello che il lettore si aspetta. Che si tratti di una cascina rurale nel Sud della Carinzia, di un collegio o di una stazione ferroviaria; che ci si trovi nei giardini di un tempio giapponese o in un parco pubblico in Portogallo, poco importa. Il Luogo Tranquillo, spogliato nel ricordo di tutte le implicazioni più prosaiche e terrene, diventa per l’autore, fin dall’adolescenza, una postazione privilegiata, un punto d’osservazione e d’ascolto di sé e del mondo circostante, dal quale temporaneamente lo separa, lo protegge, perché possa poi farvi ritorno più forte, invulnerabile, quasi. I sensi, in quello spazio ridotto, si fanno più acuti, e più nitida è la percezione della qualità e della materialità di luci e suoni. Lì capita di interrogarsi sulla propria identità e sul senso della propria presenza in un dato posto e momento, o di trovarsi all’improvviso di fronte a un sosia, al «doppio». Qualche volta il Luogo Tranquillo è teatro di agnizioni, incontri imprevisti, e offre scorci inediti sui nostri simili, di oggi e di ieri, favorendo trasformazioni e trapassi. Decisivi, per uno scrittore, «quei passaggi, immediati, dal mutismo, dalla condizione in cui si è colti da mutismo, al ritorno del linguaggio e delle parole», che lo restituiscono al mondo e agli altri «ricolmo della voglia di parlare».
Il Luogo Tranquillo, intorno al quale Peter Handke intesse un’intricata e seducente trama di memorie, immagini, pensieri, divagazioni, in questo libro sospeso tra il racconto e il saggio, non è certo quello che il lettore si aspetta. Che si tratti di una cascina rurale nel Sud della Carinzia, di un collegio o di una stazione ferroviaria; che ci si trovi nei giardini di un tempio giapponese o in un parco pubblico in Portogallo, poco importa. Il Luogo Tranquillo, spogliato nel ricordo di tutte le implicazioni più prosaiche e terrene, diventa per l’autore, fin dall’adolescenza, una postazione privilegiata, un punto d’osservazione e d’ascolto di sé e del mondo circostante, dal quale temporaneamente lo separa, lo protegge, perché possa poi farvi ritorno più forte, invulnerabile, quasi. I sensi, in quello spazio ridotto, si fanno più acuti, e più nitida è la percezione della qualità e della materialità di luci e suoni. Lì capita di interrogarsi sulla propria identità e sul senso della propria presenza in un dato posto e momento, o di trovarsi all’improvviso di fronte a un sosia, al «doppio». Qualche volta il Luogo Tranquillo è teatro di agnizioni, incontri imprevisti, e offre scorci inediti sui nostri simili, di oggi e di ieri, favorendo trasformazioni e trapassi. Decisivi, per uno scrittore, «quei passaggi, immediati, dal mutismo, dalla condizione in cui si è colti da mutismo, al ritorno del linguaggio e delle parole», che lo restituiscono al mondo e agli altri «ricolmo della voglia di parlare».
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Dialogo
24-mar-2023
da
Peter Handke
8,99 €
14,00 €
«L'opera della maturità nella sua accezione migliore»
Süddeutsche Zeitung
«La prosa di Handke è una scuola di parola e di scrittura. Dialogo si inserisce perfettamente nel suo corpus letterario, come un arabesco finemente intagliato»
Frankfurter Allgemeine Zeitung
«Questo libro sviluppa un tema cruciale per Handke: il potere della narrazione di creare legami e superare le divisioni tra me e te, ora, ieri e domani. Il che ovviamente richiede gli ascoltatori giusti, ossia i veri lettori»
Welt am Sonntag
Due tipi strambi, uno ossessionato dal teatro e dalle scenografie, l’altro dalla memoria degli avi, in particolare da quella del nonno, si ritrovano a parlare tra loro. Sono vecchi amici, ricordano fatti del passato e si scambiano battute, il tono è scherzoso e insieme complice, propenso alla confessione. Allo stesso modo la scrittura di Handke si fa distesa, rilassata, prossima al parlato, ma l’intimità del dialogo, le parole, le allusioni, i rimandi (ad autori esplicitamente citati, Hugo, Schiller, Rilke, ai propri testi implicitamente evocati, a personalissime esperienze di vita) aprono questo scritto a numerose risonanze e possibili interpretazioni, e lasciano con il desiderio di saperne di più e di chiedere ancora un’ultima storia, una ancora.
Süddeutsche Zeitung
«La prosa di Handke è una scuola di parola e di scrittura. Dialogo si inserisce perfettamente nel suo corpus letterario, come un arabesco finemente intagliato»
Frankfurter Allgemeine Zeitung
«Questo libro sviluppa un tema cruciale per Handke: il potere della narrazione di creare legami e superare le divisioni tra me e te, ora, ieri e domani. Il che ovviamente richiede gli ascoltatori giusti, ossia i veri lettori»
Welt am Sonntag
Due tipi strambi, uno ossessionato dal teatro e dalle scenografie, l’altro dalla memoria degli avi, in particolare da quella del nonno, si ritrovano a parlare tra loro. Sono vecchi amici, ricordano fatti del passato e si scambiano battute, il tono è scherzoso e insieme complice, propenso alla confessione. Allo stesso modo la scrittura di Handke si fa distesa, rilassata, prossima al parlato, ma l’intimità del dialogo, le parole, le allusioni, i rimandi (ad autori esplicitamente citati, Hugo, Schiller, Rilke, ai propri testi implicitamente evocati, a personalissime esperienze di vita) aprono questo scritto a numerose risonanze e possibili interpretazioni, e lasciano con il desiderio di saperne di più e di chiedere ancora un’ultima storia, una ancora.
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Epopea del baleno
29-apr-2021
8,99 €
13,00 €
Il volo di due farfalle una mattina di primavera; un balenio fantasmagorico nel cielo dell’isola di Veglia; l’incontro di un viaggiatore con un lustrascarpe sul lungomare di Spalato; una fitta nevicata sul paesaggio incantato del Giappone; un luminoso frullar di lucciole in una notte di maggio vicino a Cormòns, in Friuli: Peter Handke è tra gli scrittori di oggi, forse, quello che sa osservare con più chiarezza e precisione i fenomeni naturali e l’aspetto fisico degli eventi. Ogni piccolo fatto trova nelle pagine di questo piccolo libro una rifrazione luminosa, un riflesso limpido e cristallino, un brivido di insondabile mistero. Handke, attraverso una scrittura impeccabile, ha la capacità di farci cogliere la malia segreta di ogni cosa, di ogni accadimento anche minimo, di ogni fenomeno. La consistenza di un fiocco di neve, la corteccia di un tronco d’albero, lo sfrangiarsi di una nuvola: la descrizione è così nitida ed esatta da far pensare a un microscopio sempre in funzione, sempre ben guidato e regolato, sempre al massimo delle sue potenzialità.
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