[...] In uno svolgersi conturbante di passato e presente alternati con regolare fermezza, momenti lontani eppure propinqui che si avvicendano senza posa lungo una successione di deliberate moviole prima e brusche accelerate poi, "Fancy Red" di Caterina Bonvicini inizia attraverso la declamazione di una fine e termina all’esordio di un principio, scambio originale che decade nel classico cerchio in chiusura tipico di un qualsiasi viaggio letterario, specificità al contrario che, invertendo le usuali rotte, meraviglia con sorpresa e con ovvietà inabissa: la caratteristica oltremodo inconsueta si arguisce dalle pagine svoltate con dovizia tramite la fitta rete di vicissitudini che, al pari di una bobina da film hitchcockiano, si dipana a ventaglio, partendo da un punto preciso nell’universo a sé stante per giungere al suo antipode, un’ultima destinazione fuori dal comune che, sfocata alle prime battute assorbite dall’indefessa lettura, appare in nitida prossimità delle gemelle in esaurimento, traguardo improbabile che anche il lettore più attento non si aspetterebbe qualora decidesse di affrontare una simile peregrinazione in agitato inchiostro, storia vissuta che viene portata, con la naturalezza del caso, a mescolarsi in maniera omogenea con il mondo scaturito dalla fantasia di una penna in divenire, atmosfera da brividi in grado di scuotere anima e corpo raccontando pillole esistenziali dal carattere assai prezioso, gemme dalla viscerale passione che, seguendo la via dell’istruzione di base, si intersecano alla routine quotidiana, impegnativa o spensierata, monocromatica o tinteggiata, frantumata o integra, artificiosa o limpida, vita, morte e miracoli di un raro dono che solo certi possono permettersi di avere.
Per la recensione completa, vieni a trovarmi sul blog!