Recensione cliente

Recensito in Italia 🇮🇹 il 28 ottobre 2013
"in quei giorni immaginavamo noi stessi come prigionieri dentro un recinto, in attesa di essere liberati nel pascolo delle nostre esistenze. quando fosse finto il momento, la vita,e il tempo stesso,avrebbero subito una accelerazione. come avremmo potuto sapere che in effetti le nostre vite erano già cominciate, che alcuni vantaggi c'è lì eravamo accaparrati e che il danno era già stato inflitto? E che, per di piú, ci avrebbero solo liberati dentro un recinto piú grande i cui limiti avremmo in principio faticato a riconoscere?".
È la voce narrante del protagonista Tony che descrive così il periodo della scuola nell'inghilterra anni 60. Ditemi voi sei da sola non merita l'acquisto del libro. volete altro? ecco: "mi sembra che una delle differenze tra la gioventù e la vecchiaia potrebbe essere che da giovani ci inventiamo un futuro diverso per noi stessi; da vecchi un passato diverso per gli altri".
Libro ben scritto e con uno sviluppo della trama molto costruito ma per niente falso, 148 pagine che si leggono velocemente (a parte le pause per riflettere sulla propria storia/memoria), e tre ultime pagine -quelle con il colpo di scena finale- che prendono 20 minuti per tentare di capire il retroscena.
il libro sarebbe ugualmente bello anche senza il colpo di scena finale, certo la difficoltà di comprenderlo ( il finale) fa parte del gioco della memoria e su internet ci sono le soluzioni più disparate... ma non me la prendo, il libro mi ha interessato facendomi riflettere come non capitava da tempo. non potevo chiedere di più.
confesso che ho trovato la traduzione in alcuni punti un po' strana: su internet qualcuna si è dato la briga di contare una quindicina circa di "problemi": dalla traduzione di "prezzo del sangue" che nella versione inglese pare avere un altro riferimento e che non è marginale nella comprensione del mistero finale, alla resa in italiano di "spiccare una denuncia" che francamente mi pare proprio errata al posto del corretto "sporgere una denuncia", in uso anche nel linguaggio comune e non solo in quello giuridico. francamente non ho capito se i vari problemi sono falsi problemi, perché lo "stile" così doveva essere reso anche in italiano oppure se ci sono altre ragioni.
il libro merita veramente.
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