
Semina il vento
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Shirin è iraniana, o meglio, lo sono i suoi genitori; lei è nata a Parigi. È giovane, bella, atea e disinibita, e non prova troppa simpatia per gli islamici di rigida osservanza che vivono accanto a lei, nel quartiere di Belleville, vicino al Parco delle Buttes-Chaumont dove i fanatici reclutano i nuovi combattenti per la jihad.
A loro invidia soltanto il senso di appartenenza, il legame col passato. Anche Giacomo vive a Parigi; cervello in fuga da un'Italia senza futuro, emigrante moderno, sospeso tra mille lavori.
Quando Giacomo e Shirin si incontrano, non è subito passione che travolge, ma un amore che nasce con la lentezza inesorabile delle cose fatte per durare. Si sposano, in un giorno di marzo, e poi fanno la scelta che cambia le loro vite per sempre: trasferirsi a Molini, sulle montagne piemontesi, il paesino dove lui è nato.
Giacomo decide per nostalgia, Shirin perché ha bisogno di radici: quelle che non ha mai avuto, che i suoi genitori hanno reciso fuggendo da un paese, l'Iran, che ha cambiato volto e storia nel giro di pochi anni.
Tra le mura di quelle case, in quel luogo che sembra essere rimasto indenne al trascorrere del tempo, Shirin crede di aver trovato ciò che cercava. Ma si sbaglia. Anche lì non è che una straniera, guardata prima con curiosità invadente e poi con diffidenza.
E allora comincia a cercare la propria identità altrove, dove non dovrebbe, nella rete protettiva e avvolgente di quel fanatismo che ha sempre respinto. La religione, il velo, i nuovi compagni: un cammino che Giacomo ricostruisce attraverso i ricordi e che affida alle pagine del suo diario, durante i lunghi giorni che seguono la morte violenta di Shirin, i lunghi giorni del carcere.
- Durata8 ore e 6 minuti
- Data di uscita su Audible30 luglio 2020
- LinguaItaliano
- ASINB08CHF9DMZ
- VersioneEdizione integrale
- Tipo di programmaAudiobook Audible

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Dettagli prodotto
Durata | 8 ore e 6 minuti |
---|---|
Autore | Alessandro Perissinotto |
Narratore | Gianluca Caruso, Daniele Di Matteo |
Data di pubblicazione su Audible.it | 30 luglio 2020 |
Editore | Audible Studios |
Tipo di programma | Audiobook Audible |
Versione | Edizione integrale |
Lingua | Italiano |
ASIN | B08CHF9DMZ |
Accento narrazione | Standard Italian |
Recensioni clienti
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Recensioni migliori da Italia
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Pur condividendo certe argomentazioni dello scrittore, ho trovato la storia un poco banale e semplicistica, tuttavia aspetto da considerare è che sin dalle prime pagine incombe il fantasma pervasivo e opprimente della tragedia.
E poi si capisce che il libro può essere letto su più livelli e su più livelli ha dei messaggi. Primo fra tutti e più esterno è il dramma dell'integrazione razziale, o meglio dell'integrazione delle tradizioni, perchè ognuno ha la sua e non riesce a vedere quella del vicino se non è direttamente toccato dal problema.
Poi c'è il dramma affettivo, che mostra come pochi siano i grandi amori che resistono ai grandi problemi, che fanno superare gli egocentrismi (neanche necessariamente egoismi, soltanto egocentrismi: quando cioè non si sa vedere al di fuori di se stessi e non ci si sa immedesimare nell'altro, nemmeno se tanto amato). Come di punto in bianco una coppia sperimenti l'arsura e il gelo del distacco e non sia più in grado di comunicare. E a quel punto chiaramente viene a valere il famigerato detto "mogli e buoi dei paesi tuoi". Anche se nell'intimo, almeno da una delle due parti, resta un attaccamento infinito all'altro, o almeno a ciò che la vita con l'altro sarebbe potuta essere.
Più internamente ancora la folgorazione su quanto le tradizioni e soprattutto le religioni abbiano nuociuto, da un certo punto in avanti, alle popolazioni che vi ci sono affannate, con l'amara constatazione che "..l'ateismo è la sola religione di pace". Come dire che da sempre ne ha uccisi più la religione che la peste.
Bellissima la figura del maestro che vorrebbe insegnare ai bimbi a crescere liberi, ma deve accontentarsi di insegnar loro ad integrarsi nel loro piccolo borgo. Altrettanto la figura dell'innamorato che perde ogni ragione di vita una volta perso l'amore. Dell'uomo che non accetta che il suo mondo sia in realtà così mostruosamente diverso dalle sue aspettative, tanto da non meritare nemmeno i suoi tentativi di riportare le cose sui binari della logica e della realtà.
Atroce la figura della donna senza origini, figlia di genitori che credevano di averle dato ricchezza ed emancipazione mentre avevano solo gettato le basi per la sua disperazione. Altra lezione su come spesso i genitori migliori siano i peggiori se visti dalla prospettiva di un figlio non sufficientemente autonomo dal punto di vista emozionale. E incredibile la definizione di passionalità per un carattere assoluto, che non riuscendo a realizzarsi in una vita lineare si industria per ottenere quanto le spetta rivolgendo altrove le sue risorse incapaci di mezzi termini.
Quand'ho finito di leggere questo romanzo ho provato un profondo senso di tristezza. E, forse, era questo il suo scopo.
L’autore ha costruito con grande abilità narrativa e con un gioco di ruoli (l’avvocato, il detenuto) perfettamente equilibrato un dramma completo: affettivo, sociale, morale, religioso e anche storico, perché quando gli eventi che accadono intorno a noi diventeranno storia, un romanzo del genere potrà essere una delle migliori chiavi per capirli.
Magistrale l’accrescere della tensione e dell’ansia per arrivare all’epilogo, intuito e temuto, ma mai scontato.
Angosciante il quadro d’odio che si costruisce poco alla volta e innegabile l’insegnamento che traspare fra le righe. Il male non nasce tanto dalle convinzioni, quanto dall’odio che prende il controllo e trasforma umani in belve.
Mi sento di consigliarlo a chiunque, dal lettore impaziente al lettore appassionato, anche a chi vuole imparare a odiare l’odio.
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un peu long quelquefois mais l'histoire est intéressante
et la fin bien amenée. à lire