
Non so perché ti amo
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Jasmine Santos ha trascorso quasi tutta la vita sul ghiaccio: è una campionessa di pattinaggio in coppia. Ma, ora che il suo partner l'ha scaricata, non ha molte possibilità: per quanto sia talentuosa, il suo caratteraccio è un vero ostacolo a trovare qualcuno disposto a fare coppia con lei.
Forse è arrivato il momento di dire addio ai pattini? Quando il campione del mondo in carica, Ivan Lukov, le chiede di diventare la sua nuova partner, Jasmine sa che potrebbe essere un'occasione unica e irripetibile.
Il problema è che lei e Ivan non si sopportano e non fanno che litigare da quando erano adolescenti. Ma, se vogliono che la coppia funzioni, devono provare ad andare d'accordo... o almeno a cercare di non uccidersi durante gli allenamenti.
Perché il pattinaggio è una questione di fiducia e per Jasmine e Ivan è impensabile vincere senza fidarsi l'una dell'altro. Se Jasmine vuole davvero tornare in pista, dovrà rimettere tutto in discussione. Persino il suo odio per Ivan.
- Durata15 ore e 36 minuti
- Data di uscita su Audible9 gennaio 2021
- LinguaItaliano
- ASINB08RZ9SLJ2
- VersioneEdizione integrale
- Tipo di programmaAudiobook Audible

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Dettagli prodotto
Durata | 15 ore e 36 minuti |
---|---|
Autore | Mariana Zapata |
Narratore | Marlene De Giovanni |
Data di pubblicazione su Audible.it | 09 gennaio 2021 |
Editore | Audible Studios |
Tipo di programma | Audiobook Audible |
Versione | Edizione integrale |
Lingua | Italiano |
ASIN | B08RZ9SLJ2 |
Accento narrazione | Standard Italian |
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Recensito in Italia il 8 febbraio 2023
-
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Uno dei libri e delle storie d’amore più belle che io abbia mai letto in tutta la mia vita.
Capolavoro.
Non è un’esagerazione. Chi mi conosce, sa quanto io sia restia a sbilanciarmi così tanto, soprattutto nei romance dove sono molto esigente.
Ma questo libro non è un romance.
Perché il romance (slow burn e secondario) è solo la ciliegina di una torta speciale.
E Mariana Zapata è la regina dello slow burn.
Sto affrontando un periodo in cui ho solo voglia di sport romance.
Si dice che leggere libri nei periodi giusti aiuti a sentirli più nostri. Non so se per me sia stata una pura coincidenza o una scelta, sta di fatto che da questa lettura ne esco innamorata e appagata. E con una profonda passione per il pattinaggio e per qualunque sport sul ghiaccio. È un periodo della mia vita in cui vivrei solo di questo, e non solo nei libri.
“𝑁𝑒𝑔𝑙𝑖 𝑎𝑛𝑛𝑖 𝑎𝑣𝑒𝑣𝑜 𝑝𝑖𝑎𝑛𝑡𝑜, 𝑎𝑣𝑒𝑣𝑜 𝑎𝑐𝑐𝑒𝑡𝑡𝑎𝑡𝑜 𝑖 𝑙𝑖𝑣𝑖𝑑𝑖, 𝑙𝑒 𝑜𝑠𝑠𝑎 𝑟𝑜𝑡𝑡𝑒, 𝑖 𝑡𝑟𝑎𝑢𝑚𝑖 𝑐𝑟𝑎𝑛𝑖𝑐𝑖, 𝑖 𝑚𝑢𝑠𝑐𝑜𝑙𝑖 𝑠𝑡𝑖𝑟𝑎𝑡𝑖, 𝑙𝑎 𝑚𝑎𝑛𝑐𝑎𝑛𝑧𝑎 𝑑𝑖 𝑎𝑚𝑖𝑐𝑖, 𝑙𝑎 𝑙𝑜𝑛𝑡𝑎𝑛𝑎𝑛𝑧𝑎 𝑑𝑎 𝑠𝑐𝑢𝑜𝑙𝑎, 𝑎𝑣𝑒𝑣𝑜 𝑟𝑖𝑛𝑢𝑛𝑐𝑖𝑎𝑡𝑜 𝑎𝑙𝑙'𝑎𝑚𝑜𝑟𝑒, 𝑎𝑣𝑒𝑣𝑜 𝑖𝑔𝑛𝑜𝑟𝑎𝑡𝑜 𝑙𝑎 𝑚𝑖𝑎 𝑓𝑎𝑚𝑖𝑔𝑙𝑖𝑎. 𝑇𝑢𝑡𝑡𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜. 𝑃𝑒𝑟 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑎 𝑝𝑎𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑒𝑟𝑎 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑔𝑟𝑎𝑛𝑑𝑒 𝑑𝑖 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑜 𝑖𝑙 𝑟𝑒𝑠𝑡𝑜. 𝑃𝑒𝑟 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑠𝑝𝑜𝑟𝑡 𝑐ℎ𝑒 𝑚𝑖 𝑎𝑣𝑒𝑣𝑎 𝑖𝑛𝑠𝑒𝑔𝑛𝑎𝑡𝑜 𝑎 𝑟𝑖𝑎𝑙𝑧𝑎𝑟𝑚𝑖 𝑑𝑜𝑝𝑜 𝑜𝑔𝑛𝑖 𝑐𝑎𝑑𝑢𝑡𝑎.”
Mi sono innamorata di Jasmine dopo il primo paragrafo della prima pagina. Avete presente quando con dei personaggi nascono quelle connessioni speciali che non sai spiegarti se non alla fine della lettura? Dopo un quadro completo? Eppure ne sei convinta?
Ecco.
(Metteteci che, mini curiosità che mi ha strappato un sorriso, ha pure il nome della mia principessa Disney del cuore). Ambiziosa, fragile e forte, umana, schiva, testarda, diffidente, con un mondo dentro nascosto da un muro di ghiaccio. Le protagoniste che piacciono a me. Quelle vere, non forzate. Forti perché lo dimostrano con i fatti, non a parole. E con dei sentimenti.
In lei, possiamo rivederci in molti. Nei suoi sacrifici, nella forza di volontà, nel non mollare mai e stringere i denti nonostante le difficoltà.
Con pregi e difetti, mi è entrata nel cuore. Perché è estremamente profonda e complessa, e nelle ultime pagine mi sono commossa alla riuscita dei suoi sogni (sorvolando anche sul metodo sbrigativo dell’autrice, ma ne parlerò più avanti). È la dimostrazione del “non mollare mai.” Neanche quando nulla va per il verso giusto. E bisogna essere insensibili per non commuoversi davanti ai risultati finali. Pensi a tutte le sue sofferenze negli anni, i sacrifici della madre, all’attesa, alle cadute e al dolore.
Pensi a quanto sia vera, e a quanto il suo POV sia stato essenziale per poter raccontare l’anima di questo sport.
Lukov.
Ivan è il personaggio che mi ha sconvolto tutto. E non solo all’interno del libro.
Non mi sarei mai, mai aspettata determinate situazioni.
Non è stato un semplice personaggio, e forse è per questo che l’ho affrontata diversamente.
Non mi sento neanche di classificarlo come altre crush dei libri. È talmente importante che ne annullerei il valore. Va oltre una semplice lettura. Va oltre la definizione di “affetto”. Va oltre tutto.
Mi ha riscaldato il cuore e l’anima. Ho tante sue scene nel cuore, e almeno l’80% di post-it del libro riguarda lui. Ma di sicuro, porto con me: il capitolo del servizio fotografico, i capitoli in cui la cura, quelli nel suo “posto segreto”, quelli in compagnia degli animali domestici, i suoi sussurri sulla pista di pattinaggio e come reagisce e come si comporta dopo la scoperta dello stalker.
E ultimo ma non meno importante, la cena di famiglia. Come l’ha difesa. Come si è fatto valere da estraneo. Come l’ha abbracciata all’aperto. Lì mi è esploso il cuore. E ho capito di essermi innamorata.
Per non parlare di quando la bacia, come ha avuto la paura e come l’ha ammirata quando lei si è rialzata dopo l’infortunio alla caviglia. In assoluto il mio capitolo del cuore, perché nasconde tanti di quei messaggi che mi si è contorto lo stomaco nel leggerli fra le righe.
Mi chiedo se davvero esista qualcuno che abbia il coraggio di criticare questo personaggio. È una Green Flag vivente, costruito divinamente, pensato con una certa evoluzione dall’inizio alla fine.
Voglio un uomo come lui. Nella vita non mi accontenterò fino a quando non mi sentirò rispettata e rispetterò il mio partner come fa lui con Jasmine.
Ma il fatto che mi abbia ricordato una persona che per me era speciale, in modo spiccicato… ai miei occhi, lo ha reso immortale.
È qui.
È qua che ho capito di non potermene più separare.
Lui e questa persona si somigliano così tanto fisicamente e di comportamento che in alcuni passaggi ho avuto i brividi, gli occhi lucidi e un dolore allo stomaco, e nessuno avrebbe potuto capirne il perché. Solo la persona che un tempo per me è stata tanto. Veramente tanto.
Comfort character. Quando un personaggio ti ricorda tutto il bello che c’è stato nella tua vita, si crea una connessione speciale ed eterna. Qui si va oltre il “farselo piacere.” Qui entrano in ballo i ricordi. E i ricordi sono la cosa più bella e dolorosa al tempo stesso.
Ritornando allo slow burn, è stato esilarante. Una montagna russa.
Più andavo avanti con la lettura, più mi chiedevo come questi due sarebbero passati dalla fase hate alla fase love.
Mi sono commossa alle confessioni e al pianto di Jasmine, all’abbraccio, alla cioccolata calda e alla promessa di vincere insieme. E in breve tempo, sono diventati una comfort couple. Penserò a loro tutte le volte che avrò bisogno di conforto.
Passiamo ai temi.
Ce ne sono così tanti che non riuscirei a dargli giustizia, perché meriterebbero tutti delle recensioni a parte.
Primo fra tutti, il rapporto di Jasmine con la famiglia.
Non mi sono mai sentita così tanto “a casa” come fra le mura di casa Santos.
Sono tutti esilaranti, socievoli, esuberanti, divertenti, leali (la cena con Lukov è ICONICA, la madre l’ho AMATA per la sua battaglia per il femminismo). Unici. Un libro di sole loro conversazioni migliorerebbe tutte le mie giornate no. Mi hanno scaldato il cuore come il fuoco in un camino di una fredda giornata d’inverno. La madre è un personaggio che manda un messaggio di una profondità che mi ha lasciato senza fiato, in quanto purtroppo non è mai scontato: i sacrifici che si fanno per la passione di una figlia.
E qui apro il secondo tema importante di questo libro. Ci sono troppi genitori che non appoggiano i sogni dei figli, e che invece vorrebbero che realizzassero quelli “da tradizione” della famiglia. Si collega a un ampio argomento della società odierna, dove si sentono troppi suicidi di giovani che sentono il peso tossico delle famiglie abituate ai luoghi comuni sui lavori. Se tutti imparassero che ciò che conta è prima la salute mentale, tutti vivremmo in un mondo migliore. Ma, in Italia soprattutto, esistono lavori di serie A e lavori di serie B nella testa degli ignoranti, quindi non mi stupisco del fatto che nel 2023 ci siano ancora famiglie che al figlio che afferma “voglio fare il cantante” loro rispondano “trovati un vero lavoro”, oppure “e a che ti serve uno strizza cervelli?” alla richiesta “vorrei andare da uno psicologo”. Siamo un popolo profondamente radicato nel passato, che non imparerà mai a evolversi. Lavori che qui sono considerati hobby, all’estero sono considerati con la professionalità che meritano. Non stupitevi se allora i giovani decidono di andarsene e darsi una seconda possibilità.
La comunità LGBT è un’altra tematica importante. Qui è trattata come la normalità, inserita in un contesto familiare come quotidianità e rispetto. Dovrebbe essere scontato? Be’, sapete benissimo che in questo mondo ancora non lo è. Non facciamo gli ipocriti.
Poi ci sono state le tematiche affrontate con il personaggio di Jasmine: il disturbo dell’apprendimento, lo stalking, il lato negativo dei social network, la distorsione della realtà da parte della stampa, la corruzione negli sport, il bullismo, il sessismo interiorizzato (quando Jojo si lamenta di Jasmine che posa nuda sul giornale e la mamma gli fa notare che se il servizio l’avesse fatto il compagnO, lui non avrebbe avuto nulla da ridire) e il mancato supporto dei genitori per i sogni dei figli.
Potrei dimenticarmi qualcosa? Probabile. Ma dimostra quanto l’autrice abbia amalgamato il tutto magistralmente.
La Zapata scrive benissimo. Ed è oggettivo. È il lessico e la serietà che cerco in un romance. È il motivo per cui sul genere e sottogeneri sono sempre stretta di voti, nonostante per me sia un comfort. La scrittura influisce parecchio sul voto finale di una mia lettura. E la vena ironica, elegante, riflessiva e dettagliata della scrittrice mi ha piacevolmente sorpresa e colpito. Ha un timbro tutto suo che la rende diversa e particolare.
Inoltre, la psicologia di ogni personaggio è egregia. Fa capire cosa si nasconde dietro un fallimento, la paura, la delusione, la rabbia e poi la rivincita. Le provi e vivi con i personaggi stessi, e per un autore non c’è nulla di più bello da sentirsi dire.
Inoltre, non c’è un buco di trama neanche a pagarlo. Per quello che in principio sembra azzardato, alla fine “tutti i nodi vengono al pettine.”
Difficilmente troverò un altro sport romance in grado di analizzare meticoloso e mostrare così bene l’argomento scelto. Il pattinaggio è descritto divinamente, nei suoi pregi e nei suoi difetti. E mi chiedo se a questo punto l’autrice ne abbia fatto parte per averlo reso così realistico.
Un mondo pieno di competizione, invidie, apparenze, sacrifici, ostacoli, sogni e traguardi.
Sembra che il lettore è lì, a rincorrere il titolo con Jasmine, a sopportare quello che sopporta lei, e già questa immedesimazione da sola meriterebbe le cinque stelle piene.
E per l’ennesima volta, mi ha fatto anche capire quanta disparità c’è al mondo. Da (ex) amante del calcio, troverò sempre ingiusto che agli occhi delle persone ci siano sport di serie A e sport di serie B. La gente non si rende minimamente conto di quanto sacrificio, costanza e duro lavoro ci sia dietro il pattinaggio e altri sport come questo. Quindi, grazie Zapata per avermi aiutato a ripensare di nuovo a questa situazione assurda.
Jasmine si era annullata per fare la vita che faceva. E sono stata fiera dell’autrice per aver mostrato cosa comporta. Così come è stato realistico il rapporto Jasmine-padre. Ammetto, però, che mi è scesa una lacrimuccia a cosa ha fatto lui con il cartellone nella gara di fine libro. Perché, è vero anche questo, ci sono familiari che si ricredono. Non è mai troppo tardi per aprire gli occhi e maturare. E sono sicura che in un angolo del mondo, se una Jasmine esiste, avrà avuto modo di mostrare tutti i campionati e le medaglie che ha vinto a quella persona che le diceva che non sarebbe stata mai abbastanza.
Lo slow burn di coppia non è pesante come dicono alcuni. Certo, logora perché vorresti sempre quel passo in più che li faccia avvicinare, ma questa lentezza è essenziale per la costruzione della coppia. Siamo troppo abituati a libri che ci danno tutto e subito, e nel 90% dei casi lo sviluppo o è una tragedia o è trash. Qui i pezzi si incastrano alla perfezione, l’attesa è giusta, perché da due persone che si sono odiate per così tanti anni non si può aspettare un insta love o un “lasciamoci tutto alle spalle.”
Non esiste. Non è la vita reale.
L’editing è un po’ nì. Ci sono i tipici errori che fanno notare gli editori agli scrittori emergenti: paragrafi che anticipano cose che accadono in quelli successivi, consecutio temporum altalenante, punteggiatura a volte strana, ecc.
Non so se sia un problema dell’autrice o della traduzione italiana. Ma a differenza di libri che non avevano editing e mi hanno fatto schifo nella totalità (libri di Jennifer Armentrout, sto parlando di voi), qui una trama c’è ed è spettacolare. Sono gli unici casi in cui faccio delle eccezioni, perché se manca un editor (e qui non è neanche certo), c’è il resto che bilancia e la trama che mi ha presa. Si vede che l’autrice mastica e ha padronanza della materia, ne sa di pattinaggio, e ha studiato ogni microscopico dettaglio per far filare tutto. È qui che si nota la differenza tra chi scrive per vendere e chi scrive per passione.
Inoltre, per me l’autrice ci ha messo “del suo”. In alcuni paragrafi, ho percepito una sensazione di appartenenza, come se stesse narrando parte della sua vita. Sarà che io metto sempre tanto di me nei miei libri, e mi è sembrato di captarlo. Mi dispiace nel caso abbia passato determinate cose, ma la forza di narrarlo e aprire il cuore alle persone è stata la sua rivincita. Nel caso invece sia tutto estraneo, si conferma l’eccellente bravura.
Il mondo dello sport è sensazionale quanto disumano: ci metti anni per giungere in cima, un secondo per crollare. Da ex ballerina di classico, assicuro che le problematiche affrontate da Jasmine sono anche nel mondo della danza. Perché nessuno ti regala niente, le persone sono invidiose e competitive, i sacrifici sono durissimi e a volte la passione non basta se la mente ti mette a dura prova. È tutto nella tua testa. Grazie a essa, puoi eccellere o puoi crollare.
E la trasparenza della Zapata, nel raccontare queste dinamiche, mi ha stretto lo stomaco e aperto il cuore. Con riflessioni che non facevo da troppo tempo.
Anche se questo libro merita le cinque stelle, ho trovato dei difetti che vorrei analizzare.
Primo fra tutti, l’età dei personaggi.
Mi piace come si stuzzicano, lo approvo, ma nei modi, nei pensieri e nelle parole sono due adolescenti. Quei 26 e 30 anni stonano, e neanche sforzandosi si può pensare a due adulti.
Altro difetto è l’altezza di personaggi. Un (bel) po’ esagerato dire che lui è “più alto di trenta centimetri”. Soprattutto se poi l’autrice fa compiere a entrambi movimenti con i corpi che sono tutto fuorché della distanza di trenta centimetri. Ma poiché l’editing, come avevamo detto, non è dei migliori, resto con il dubbio di chi sia la colpa.
Poi, avrei voluto più spicy. Anche perché la scena che c’è è spettacolare. Non sarebbe stato fuori luogo, anzi. Al diavolo i bigotti. Ma ogni autrice deve scegliere per se stessa.
Anche l’argomento stalking, lasciato sospeso, mi ha fatto un po’ storcere il naso.
Ma i difetti più grandi riguardano la realizzazione delle gare. Qui non possiamo sorvolare, cara Zapata. È stato deludente, bisogna ammetterlo.
La prima esibizione ufficiale in coppia meritava di essere estesa, anziché tre righe in croce. Se ne parla da inizio libro, ci si prepara a ciò una vita… e tu me la liquidi così? E tutte le altre premiazioni in… otto anni? Mi liquida otto anni di trofei e medaglie in quattro righe. Andando avanti nel tempo e creando un finale molto frettoloso. La parte più bella del libro… ridotta a poco più di tre pagine.
No. Non è così che funziona.
Ma nonostante questi difetti, che per me non sono di poco conto, a fine lettura mi sono sentita vuota.
Come se mi avessero strappato una parte di corpo che mi aveva fatto compagnia per tanto tempo.
Ed è ciò che è stata questa lettura: un’abitudine che non ero pronta a lasciar andare. Mi ha accompagnata in pomeriggi freddi e invernali, davanti a una tazza di tè, scollegandomi dal resto del mondo. E se non fosse stato per l’influenza, ci avrei messo la metà del tempo.
È un libro che ti fa sognare a occhi aperti. Ti fa capire i valori dei sogni.
La forza nascosta dietro le sofferenze.
E tutte le volte che abbiamo avuto paura di mollare.
E in un periodo come questo, è un libro che mi è calzato a pennello.
Mi ha emozionata.
Difficilmente mi emoziono per un libro, a meno che dei temi non mi riguardino.
E questo forse è quello letto in vita mia che ne ha di più.
Le emozioni così intime e personali non si possono valutare, perché arrivano dal cuore. Ma il minimo che posso fare per dar loro giustizia è donare un cinque stelle a un romanzo che ha smosso una parte che è stata sepolta in me per troppi anni.
Grazie, From Lukov With Love.
Grazie per essere stato un libro così speciale.
Mi hai aperto gli occhi. Mi hai ridato quel coraggio che, come Jasmine, credevo di aver perso per sempre.
Grazie, Ivan e Jasmine.
Con il cuore in mano, vi abbandono ma vi rendo eterni.
Vi sarò per sempre grata.
Ivan è il pattinatore più acclamato, vincitore mondiale in carica e decisamente il più invidiato. Oltre questo però è anche il fratello di Karina, la migliore amica di Jasmine. È per questo motivo che i due si conoscono da tanto tempo e, oltre all’amore per quello sport a cui hanno dedicato la vita, hanno un’altra cosa in comune: si odiano!
Non riescono a stare nella stessa stanza senza offendersi o battibeccare... se ne fanno di tutti i colori e, se non possono farlo per la presenza di altre persone, sono diventati esperti anche nella lettura del labiale...sia mai che debbano trattenersi e non offendersi per un po’!
Jasmine non riesce quindi a credere ai suoi orecchi quando Ivan, insieme alla sua coach, le propone di essere la sua partner per la stagione che deve venire.
Indecisa se accettare o meno, alla fine prevale la sua voglia di vincere finalmente qualcuno degli ambiti premi a cui ha sempre aspirato e sa benissimo che solo con Ivan al suo fianco potrebbe riuscirci, perché malgrado l’odio reciproco, anche lei si rende conto che la sua bravura è imparagonabile.
All’inizio non sarà facile andare d’accordo, ma poi si ritroverà a scoprire un Ivan diverso da quello che credeva e capirà che è il suo partner perfetto: pattinare al suo fianco equivale ad aver trovato finalmente il suo posto, che cercava da tanto tempo.
Grazie a lui tirerà fuori il suo talento, che non le bastava mai a causa delle paure e delle insicurezze date da chi non credeva in lei e dal suo vecchio partner con cui non c’era feeling.
Mi ha conquistata totalmente il modo in cui per tutto il libro Ivan si prende cura di lei, ignorando i rifiuti di quella ragazza cocciuta che è sempre stata abituata a cavarsela da sola, senza l’aiuto di nessuno e di un ragazzo del genere non ci si può che innamorare!
Come il precedente libro che ho letto dell’autrice (L’infinito tra me e te), anche questo è fuori dai soliti cliché: dolce, romantico, che racconta di un amore che si sviluppa piano piano, arrivando ad essere solido e forte. Anche in questo caso non aspettatevi scene di sesso messe lì tanto per fare, di nuovo succederà solo alla fine e sarà diverso.
Adoro il modo in cui quest’autrice porta i protagonisti a conoscersi profondamente, prima di capire quanto sia forte il sentimento che li lega.
Inoltre non mi è capitato spesso di leggere romanzi che parlassero di questo sport e mi è piaciuto entrare nel loro mondo.
Gli unici due “difetti” che ho trovato sono legati alla forma più che alla storia in sè, perché l’ho veramente adorata; ho finito di leggerla da un paio d’ore (divorandola tutta d’un fiato!) e ho ancora un sorriso stupido stampato sulle labbra (l’epilogo è semplicemente perfetto).
Secondo me in alcuni punti è un po’ troppo prolisso e ripetitivo e inoltre avrei voluto almeno un capitolo con il punto di vista di Ivan, anche se mi è mancato meno rispetto all’altro libro.
L’autrice è però riuscita anche questa volta a farmi pesare meno queste cose grazie ai capitoli finali che ho trovato talmente belli da mettere in ombra il resto.
Voto 4 stelle e 1/2 e senza dubbio lo consiglio.

Recensito in Italia 🇮🇹 il 8 febbraio 2023

Ho amato immensamente il finale