Nel libro ci sono le “solite” divertenti battute British, le “solite” riflessioni filosofiche sulla vita, sulla morte
sull’amore che ti “innescano” riflessioni personali, ma e direi purtroppo, c’è anche una storia che si protrae negli anni e giunge a conclusione nel finale del libro. La storia mi pare piuttosto irrealistica e artificiosa e in tutta onestà non mi è piaciuta, anche perché poco esplicitata.

Il senso di una fine
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Tony Webster ha alle spalle un'esistenza ordinaria, al riparo dalle emozioni e da qualsiasi stravaganza, un discreto rapporto con la ex moglie e con la figlia, e si avvia a una tranquilla vecchiaia. Ma a scompigliare la sua vita arrivano 500 sterline e il diario di Adrian, brillante compagno d'università morto suicida.
Un'inattesa e misteriosa eredità che lo costringe a rivedere radicalmente le sue memorie del passato e l'immagine di sé.
Un'inattesa e misteriosa eredità che lo costringe a rivedere radicalmente le sue memorie del passato e l'immagine di sé.
©2011 Julian Barnes (P)2016 Emons Italia srl
- Durata5 ore e 24 minuti
- Data di uscita su Audible30 giugno 2016
- LinguaItaliano
- ASINB01HO1I9PK
- VersioneEdizione integrale
- Tipo di programmaAudiobook Audible
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Dettagli prodotto
Durata | 5 ore e 24 minuti |
---|---|
Autore | Julian Barnes |
Narratore | Fabrizio Bentivoglio |
Data di pubblicazione su Audible.it | 30 giugno 2016 |
Editore | Emons Edizioni |
Tipo di programma | Audiobook Audible |
Versione | Edizione integrale |
Lingua | Italiano |
ASIN | B01HO1I9PK |
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3,8 su 5 stelle
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733 valutazioni globali
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Lo si trova soltanto dopo aver letto e digerito questo libro, il suo senso. Cosa ci raccontiamo quando accade qualcosa nelle nostre vite che ci cambia? Cosa cambiamo del nostro passato per proteggerci quando lo raccontiamo agli altri (e a noi stessi)? Quanta profondità cela la mente umana?Nel quadro degli anni ‘60 che fa a cazzotti con il nuovo millennio, un uomo ormai privo di grandezze si ritrova a frugare nei ricordi, nella morte e in un amore perduto.
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Recensito in Italia 🇮🇹 il 10 novembre 2022
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Recensito in Italia 🇮🇹 il 2 febbraio 2023
Scritto molto bene, ma questa non è una sorpresa visto l'autore. Trama coinvolgente parallela a una attenta analisi psicologica dei personaggi e del loro vissuto. Bello!
Recensito in Italia 🇮🇹 il 13 gennaio 2023
è uno di quei libri che si legge tutto d'un fiato
Recensito in Italia 🇮🇹 il 28 febbraio 2013
"Quante volte raccontiamo la storia della nostra vita? Quante volte editiamo, abbelliamo, facciamo astute rimozioni? E più a lungo la vita prosegue, meno sono quelli attorno a noi che possono contestare il nostro racconto, ricordandoci che la nostra vita non è la nostra vita, ma solo la storia che abbiamo raccontato sulla nostra vita. Raccontato agli altri, ma - soprattutto - a noi stessi."
Questo libro mi è piaciuto molto. Secondo me è un libro bellissimo; abbastanza breve, ma di quelli che si leggono tutti d’un fiato; quelli che non lasci finché non sei arrivato alla fine.
La prima parte del romanzo descrive tratta la vita di Tony Webster fino a circa l’età di sessant’anni. Tony ha vissuto una vita tranquilla e piacevole, ha sempre seguito strade collaudate, ha avuto un lavoro sicuro, un matrimonio sereno, un divorzio senza traumi, rapporti interpersonali ridotti al minimo, nessun legame profondo, nessuno scossone.
Nella seconda parte Tony viene lentamente allo scoperto: a ogni pagina si capisce che Tony come narratore è inaffidabile. Riceve improvvisamente in eredità dalla madre di un'ex-fidanzata, Veronica, una modesta somma di denaro e il diario di Adrian, un vecchio amico e compagno di scuola con cui aveva interrotto bruscamente i rapporti in gioventù; la ragione per cui il diario fosse finito nelle mani dell'anziana signora è in apparenza inspiegabile. Le difficoltà nel recuperare il diario da Veronica costringono Tony ad affrontare un viaggio nei ricordi che lo costringe dopo quarant'anni a guardare indietro ai fatti della sua gioventù. I giorni della sua gioventù ritornano indietro mentre lui cerca di rivalutarli e capirli e si rende conto che ha sbagliato nel giudizio verso se stesso e verso quelli che ha amato per un periodo della sua vita; si rende conto che non ha capito le persone che ha amato. E proprio quando ci sembra di avere compreso quello che l'autore ci sta dicendo, un ultimo colpo di scena ci riporta al punto di partenza.
“All’improvviso mi sembra che una delle differenze tra la gioventù e la vecchiaia potrebbe essere questa: da giovani, ci inventiamo un futuro diverso per noi stessi; da vecchi, un passato diverso per gli altri”.
Del romanzo mi è piaciuto tutto: lo stile con cui è scritto, le riflessioni sul nostro senso del tempo e su come viviamo e raccontiamo questo tempo, l’ironia sempre presente, il tono distaccato della narrazione, la descrizione del processo di diventare adulti, con tutte le domande, le previsioni, le promesse.
E mi è piaciuta la narrazione divisa in due parti, ossia gli occhi del giovane che guarda il presente e gli occhi dell’anziano che rivede gli stessi avvenimenti al passato.
Questo libro mi è piaciuto molto. Secondo me è un libro bellissimo; abbastanza breve, ma di quelli che si leggono tutti d’un fiato; quelli che non lasci finché non sei arrivato alla fine.
La prima parte del romanzo descrive tratta la vita di Tony Webster fino a circa l’età di sessant’anni. Tony ha vissuto una vita tranquilla e piacevole, ha sempre seguito strade collaudate, ha avuto un lavoro sicuro, un matrimonio sereno, un divorzio senza traumi, rapporti interpersonali ridotti al minimo, nessun legame profondo, nessuno scossone.
Nella seconda parte Tony viene lentamente allo scoperto: a ogni pagina si capisce che Tony come narratore è inaffidabile. Riceve improvvisamente in eredità dalla madre di un'ex-fidanzata, Veronica, una modesta somma di denaro e il diario di Adrian, un vecchio amico e compagno di scuola con cui aveva interrotto bruscamente i rapporti in gioventù; la ragione per cui il diario fosse finito nelle mani dell'anziana signora è in apparenza inspiegabile. Le difficoltà nel recuperare il diario da Veronica costringono Tony ad affrontare un viaggio nei ricordi che lo costringe dopo quarant'anni a guardare indietro ai fatti della sua gioventù. I giorni della sua gioventù ritornano indietro mentre lui cerca di rivalutarli e capirli e si rende conto che ha sbagliato nel giudizio verso se stesso e verso quelli che ha amato per un periodo della sua vita; si rende conto che non ha capito le persone che ha amato. E proprio quando ci sembra di avere compreso quello che l'autore ci sta dicendo, un ultimo colpo di scena ci riporta al punto di partenza.
“All’improvviso mi sembra che una delle differenze tra la gioventù e la vecchiaia potrebbe essere questa: da giovani, ci inventiamo un futuro diverso per noi stessi; da vecchi, un passato diverso per gli altri”.
Del romanzo mi è piaciuto tutto: lo stile con cui è scritto, le riflessioni sul nostro senso del tempo e su come viviamo e raccontiamo questo tempo, l’ironia sempre presente, il tono distaccato della narrazione, la descrizione del processo di diventare adulti, con tutte le domande, le previsioni, le promesse.
E mi è piaciuta la narrazione divisa in due parti, ossia gli occhi del giovane che guarda il presente e gli occhi dell’anziano che rivede gli stessi avvenimenti al passato.
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Recensito in Italia 🇮🇹 il 9 gennaio 2023
Non avevo mai letto niente di Barnes, un libro che contiene a mio avviso dei passi interessanti. C'è anche qualche però, una costruzione un po' troppo cervellotica per arrivare ad un finale ai limiti della fantascienza.
Non è un no categorico ma non lo consiglierei come tanti altri libri letti.
Non è un no categorico ma non lo consiglierei come tanti altri libri letti.
Recensito in Italia 🇮🇹 il 11 giugno 2013
‘Proprio non ci arrivi’ continua a ripetere e a scrivere Veronica a Tony nella seconda parte del libro. Beh, non ha tutti i torti il protagonista maschile e voce narrante del romanzo. E’ vero, è un uomo qualsiasi (non ‘qualunque’), un vero ‘common man’ che, come la maggior parte degli esseri umani, ha barattato i sogni di gioventù per una lunga vita tranquilla ed è diventato un vecchio brontolone incapace di apprezzare quanto l'esistenza ha saputo regalargli, come un buon lavoro, una bella moglie che rimane amica anche da ex, una figlia senza particolari problemi. In più non è un mostro di simpatia, con quel suo egocentrismo che lo aiuta a rimbalzare i momenti di difficoltà, ma che lo porta a mettere sempre se stesso al centro della scena dimenticandosi del prossimo – i contraccolpi stanno nella mancanza di amicizie e in rapporti familiari comunque labili - tanto da ingigantire anche le conseguenze di una cattiveria perpetrata quarant'anni prima, atto odioso ma certo non un crimine contro l'umanità. Questo però non significa che Tony possa arrivare in qualche modo a dedurre l’astruso susseguirsi di eventi, descritto nelle ultime pagine del romanzo, che finisce per suggellare un finale in calando. Molto più efficace la prima parte, quella ambientata ai tempi di scuola e università, con una bella descrizione dei meccanismi mentali dell'adolescenza maschile in cui Tony si dibatte tra la passione per la più benestante Veronica e il fascino esercitato su di lui dall'intelligenza acuta dell'amico Adrian. Il buon passo si mantiene anche quando, oramai in pensione, il narratore viene di nuovo raggiunto da un passato che rimette in movimento i ricordi impolverati: col passare delle pagine, però, la storia inizia ad annodarsi su se stessa, creando più di una perplessità pressappoco da quando Tony prende a baloccarsi con il concetto di rimorso. E questo malgrado la scrittura continui a scorrere come sempre, brillante e venata da un sottile e ben dosato senso dell’umorismo, grazie anche alla traduzione accurata di Susanna Basso: l'alternanza tra toni alti e momenti più colloquiali funziona (se l'insistenza sulla ‘violazione’ pare un po’ campata in aria, il ritornello del ‘filosoficamente tautologico’ è assai efficace) e al ritmo contribuisce la capacità di inserire a tempo nella narrazione lettere, e-mail e altri sistemi di comunicazione a distanza. Così, alla fine di queste centocinquanta pagine – sì, malgrado tutto quanto descritto sopra il libro è smilzo – il lettore resta un po’ deluso per le premesse tradite e si domanda se il Man Booker Prize vinto da Barnes per questo volume non sia stato dato un po’ anche alla carriera: è come se lo scrittore inglese, partito dalla riflessione sul tempo che passa e, soprattutto, sulla capacità della mente di falsare i ricordi (considerazione sottolineata più volte nella prima parte), non sia poi riuscito a costruirvi intorno una storia all'altezza dell'affascinante spunto di partenza.
4 persone l'hanno trovato utile
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Le recensioni migliori da altri paesi

marco marchetti
4,0 su 5 stelle
bello
Recensito in Francia 🇫🇷 il 23 novembre 2014
Bonne lecture bon écrivain.
Je conseille.
trés bien écrit et belle histore aussi. Je vous conseille , achetez-le absolument, il m'a changé la vie
Je conseille.
trés bien écrit et belle histore aussi. Je vous conseille , achetez-le absolument, il m'a changé la vie