
Il club degli incorreggibili ottimisti
Audiolibro Audible
– Edizione integrale
Prezzo Amazon | Nuovo a partire da | Usato da |
Formato Kindle
"Ti preghiamo di riprovare" | — | — |
Audiolibro Audible, Edizione integrale
"Ti preghiamo di riprovare" |
0,00 €
| Gratis i primi 30 giorni con Audible |
Copertina rigida
"Ti preghiamo di riprovare" |
—
| — | 29,00 € |
Copertina flessibile
"Ti preghiamo di riprovare" | 17,67 € | — |
Libro di testo
"Ti preghiamo di riprovare" | 17,00 € | 13,60 € |
Parigi, 1959. Sono anni vertiginosi: la Seconda guerra mondiale è finita da troppo poco tempo per essere Storia, la guerra d'Algeria segna le vite dei francesi d'oltremare. Michel Marini, undici anni, figlio di immigrati italiani, esce dall'infanzia e si affaccia a un'adolescenza inquieta e piena di emozioni.Vagabonda per il quartiere, si ritrova con gli amici a giocare a calcio balilla; un giorno entra in un bistrò, il Balto. È attratto da una stanza sul retro dove si ritrova un gruppo di uomini, che parlano un francese a volte approssimativo e portano dentro di sé storie e passioni sconosciute. Sono profughi dei Paesi dell'Est, uomini traditi dalla Storia, ma visionari che ancora credono nel comunismo. Incorreggibili ottimisti.
Frequentare il Balto vuol dire scoprire il mondo. Michel cresce con Igor, Leonid, Imré, Pavel, Tibor, Sasha; impara a conoscere l'amicizia, l'amore, la complessità degli ideali. Nel retro di un bistrò si litiga, si beve, si gioca a scacchi, si raccontano barzellette su Stalin, si offre se stessi e le proprie storie, storie terribili di esilio che si intrecciano sullo sfondo di un decennio epocale, tra filosofia e rock'n'roll, Sartre e Kessel, la conquista dello spazio e l'inizio della Guerra fredda. Nella tradizione del grande romanzo francese, un affresco indimenticabile di un'epoca. Un libro di cui, una volta iniziato, non si può più fare a meno, capace di trascinare e di suscitare emozioni intense, e che lascia pieni di nostalgia per i suoi eroi.
- Durata18 ore e 47 minuti
- Data di uscita su Audible17 agosto 2021
- LinguaItaliano
- ASINB09BR84CNJ
- VersioneEdizione integrale
- Tipo di programmaAudiobook Audible

Inizia ad ascoltare su Audible
0,00€0,00€
- Accedi senza limiti a migliaia di titoli
- Dopo i primi 30 giorni gratuiti, l'iscrizione si rinnoverà automaticamente a 9,99€9,99€ al mese. Puoi cancellare l'iscrizione in ogni momento
- Scarica l’app e ascolta su tutti i tuoi dispositivi iOS e Android
Acquista ora
14,95€14,95€
I titoli preferiti
- Audiolibro Audible
- Audiolibro Audible
- Audiolibro Audible
- Audiolibro Audible
- Audiolibro Audible
Dettagli prodotto
Durata | 18 ore e 47 minuti |
---|---|
Autore | Jean-Michel Guenassia |
Narratore | Andrea Oldani |
Data di pubblicazione su Audible.it | 17 agosto 2021 |
Editore | Salani |
Tipo di programma | Audiobook Audible |
Versione | Edizione integrale |
Lingua | Italiano |
ASIN | B09BR84CNJ |
Recensioni clienti
Le recensioni dei clienti, comprese le valutazioni a stelle dei prodotti, aiutano i clienti ad avere maggiori informazioni sul prodotto e a decidere se è il prodotto giusto per loro.
Per calcolare la valutazione complessiva e la ripartizione percentuale per stella, non usiamo una media semplice. Piuttosto, il nostro sistema considera cose come quanto è recente una recensione e se il recensore ha acquistato l'articolo su Amazon. Ha inoltre analizzato le recensioni per verificarne l'affidabilità.
Maggiori informazioni su come funzionano le recensioni dei clienti su Amazon-
Migliori recensioni
Recensioni migliori da Italia
Al momento, si è verificato un problema durante il filtraggio delle recensioni. Riprova più tardi.
Michel adora leggere e legge ovunque, a scuola durante le lezioni ma anche mentre cammina per strada, fino a catalogare i libri in base a quanto ritardo accumula lungo il cammino.
Gli autori russi, per esempio, sono da ritardo pericoloso, che necessita giustificazione scritta dei genitori, Dostojevskj è praticamente da espulsione.
Un giorno trova il coraggio di entrare nel retro bar e vi scopre un club di scacchi popolato di uomini di varie nazionalità sfuggiti alle dittature comuniste dei loro paesi, Russia ed Europa dell’est, che hanno dovuto abbandonare mogli e figli per non essere fucilati, ora apolidi, spesso personaggi di spicco nella loro nazione ma che non sono più nessuno, che vivacchiano tra piccole traduzioni e lavoretti improvvisati, nascosti, poco più che barboni. Tra una partita a scacchi e l’altra ed in mezzo ad interminabili sbronze (si brinda alla qualunque poi si rompono i bicchieri alla russa), Michel inizia a conoscere le loro incredibili storie.
C’è Igor, medico russo che fece partorire donne sotto le bombe di Stalingrado, che passò anni a riattaccare arti e ricomporre uomini maciullati e che ora guida un taxi notturno, ruvido e scostante ma che si rivelerà proprietario di un cuore grande così; c’è Leonid, campione imbattuto di scacchi e di barzellette su Stalin, aviatore dell’Armata rossa il cui aereo fu abbattuto innumerevoli volte, unico sopravvissuto della forza aerea e di quel 5 % di soldati russi che hanno portato a casa la pelle dopo la guerra, che però nessuno vuole assumere come pilota di linea, che si è portato dalla Russia la puzza di cadavere che non lo lascia più; c’è Timbor, attore shakespeariano notissimo a Budapest, scappato a gambe levate nel bel mezzo dell’eccidio che doveva limitarsi a sedare una rivoluzione iniziata come pacifica, e che a Parigi nessuno vuol far recitare per via dell’accento ungherese.
Sasa, che se ne sta in disparte, con cui nessuno parla, che darà a Michel preziosissimi consigli su come conquistare una donna e, come Cyrano, gli scriverà le poesie che dovrebbero convincerla ad innamorarsi perdutamente.
Poi c’è Orecchioni, che se ne sta lì in un angolo senza parlare, e non è altri che un agente dei servizi di sicurezza francesi mandato ad origliare al bar, e riferire ai piani alti eventuali segni di rivolta da parte di questi poveri sporchi comunisti brutti e cattivi che mangiano i bambini, ma che fa sempre finta di non sentirli perché gli fanno compagnia.
E poi ce ne sono altri mille, in comune hanno la mancanza di sonno, l’incapacità di dormire senza svegliarsi ogni 10 minuti sentendo scoppi inesistenti di bombe e raffiche di mitra e sono costretti, quindi, a lavorare di notte, tassisti, portantini, portieri notturni di alberghi a ore.
Sullo sfondo la Parigi imperialista che manda i suoi ragazzi a combattere in Algeria una guerra che i ragazzi non vogliono, che ci manda Frank, fratello di Michel, irrequieto belloccio filocomunista sempre in guerra con la frivola madre e con una famiglia che sembrano i Simpson, e Pierre, fratello di Cecile, già erede di un mega appartamento con la fissa che l’unico modo per avere ordine sia estirpare le erbacce prima che nascano.
E tutto intorno la scoperta del rock, Fats Domino, Jerry Lee Lewis, Elvis, con i vinili preziosissimi che vengono raccolti e preservati come fossero diamanti e che si può ascoltare soltanto ad un volume spropositato, che sennò non ha proprio senso metterli sul giradischi.
Il bar, come ogni bar di qualunque luogo sulla terra, è la coperta che scalda tutti, il posto in cui, se si ha un problema, c’è qualcuno con un’idea geniale per risolverlo, dove ci si prende in giro, dove si raccontano storie e si commentano le notizie visto che si possono leggere tanti giornali e non solo la Pravda, dove si beve il 51, ma che dato che se ne beve tanto, si ordina direttamente un 102 o un 204, dove si impara a fare il goulash perfetto, e giuro che la ricetta me la sono segnata.
Nessuno di loro ha abbandonato la speranza di poter tornare al proprio paese, un giorno, ma proprio quando iniziano a percepire un debole odore di rivoluzione e di apertura, viene eretto il muro di Berlino e da prigionieri dell’est, diventano prigionieri dell’ovest.
E quindi cosa si fa? “Finchè si può bere, approfittiamone mentre siamo vivi”.
Non c’è una sola storia, ce ne sono tante, alcune d’amore folle, altre di povertà e solitudine, altre ancora frivolissime e lievi, e tutte hanno un valido motivo per essere state scritte, peraltro benissimo.
Non è un libro da passeggio (son circa 700 pagine) ma di quelli che ti porti lo stesso in borsa e leggi ogni minuto libero perchè respirano e ti fanno tanta tanta compagnia, con un finale di quelli che ti fanno attorcigliare le budella e che ti costringe a rileggere il primo capitolo.
Rarissimo caso di grande potenza narrativa ma prevalentemente “leggera”, che riesce a raccontare la “storia”, quella vera e più triste e più dolorosa, senza alcuna pesantezza, con l’ottimismo del club, appunto. E pensare che a pag. 30 volevo lasciarlo lì. Voto 10, sì. L’autore è un avvocato francese che ha abbandonato la professione per scrivere. Secondo me ha fatto bene.
Il romanzo è ambientato a Parigi, in un tempo che va dalla fine degli anni cinquanta fino al luglio del ’64. Michel Marini è il giovane adolescente che ci racconta la sua storia. Una vita piuttosto normale e indubbiamente simile a quella che i suoi coetanei conducevano nelle nostre città in quegli anni. Una famiglia benestante ma non ricchissima, gli studi liceali, le prime infatuazioni e la moltitudine di dubbi e incertezze tipiche di quell’età.
Con leggerezza e stile, Guenassia inserisce gli avvenimenti storici che fanno da contorno alle vicende narrate, generando e ampliando il contesto, pagina dopo pagina. I personaggi vivono tali avvenimenti con distacco, in alcuni casi, o ne sono protagonisti, in altri. E’ sempre Michel il testimone di quei giorni, colui che racconta con ironia e sarcasmo, rabbia e disincanto.
Chi erano i membri del club nominato nel titolo? Michel li incontra per caso, curiosando nel retro del salone di un bar che frequenta per giocare a biliardino con gli amici. Essi sono rifugiati politici giunti dall’est, da quei paesi in cui il regime comunista non ammette possa esistere un’opposizione alle sue idee. Uomini che hanno abbandonato le loro mogli e i figli, che sono fuggiti portando con sé solamente i ricordi. Nulla rimane della vita precedente e ben poco sono in grado di ricostruire nel paese che li ha accolti malvolentieri. Guenassia mescola le loro storie con quella del giovane Michel, che diventa loro amico e frequentatore assiduo del club.
Erano gli anni sessanta colmi di fermenti ideologici, stravolgimenti politici. Un periodo instabile come lo è l’adolescenza. Meravigliosamente tutto si unisce e si confonde tra le pagine di questo delicato romanzo generazionale che allieta e istruisce al tempo stesso.
Le recensioni migliori da altri paesi
