George Orwell

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Libri di George Orwell
Lingua:Libri ItalianiIl vecchio Maggiore ha fatto un sogno che cambierà la vita di tutti gli animali della fattoria. È un maiale anziano e saggio e annuncia che, per realizzare la sua visione, gli animali dovranno affrontare battaglie e grandi difficoltà, dovranno esser pronti a una vera e propria rivoluzione. Una volta vinta, però, otterranno libertà, uguaglianza, giustizia e benessere. Palla di Neve e Napoleone fanno propri gli ideali dell’Animalismo e conducono gli abitanti della fattoria verso la realizzazione del sogno. Dopo aver cacciato il padrone, gli animali riescono a creare una società diversa e migliore ma, una volta che i sogni si sono realizzati, la realtà può rivelarsi molto diversa da come la si era immaginata all’inizio. I sette Comandamenti che segnavano la via dell’Animalismo diventano improvvisamente soltanto uno: «Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali di altri».
Pubblicato nel 1945 nel Regno Unito, è la brillante satira della retorica sovietica dell’uguaglianza e nasce dal genio di George Orwell, dalla fusione del suo impegno politico con la sua passione letteraria. Il tema centrale è la denuncia di qualsiasi forma di dominio dell’uomo sull’uomo.
"1984" (tit. orig. "Nineteen Eighty-Four") è il più celebre romanzo di George Orwell ed è stato scritto nel 1948. Una guerra devastante ha suddiviso il pianeta in tre super-potenze, in lotta fra loro e governate da regimi totalitari: Oceania, Eurasia ed Estasia. È nella prima che Winston vive e lavora da uomo qualunque. Nell'animo, però, sembra l'unico a rifiutare la società voluta dal Partito e la filosofia imposta, che non permette tanto l'amore quanto il libero pensiero. La sua ribellione è interiore, ma col tempo si concretizza in azioni sempre più pericolose. La sua vita viene stravolta quando incontra Julia, una ragazza che solo in apparenza sembra calata nelle logiche del sistema... "1984" è un romanzo di grande importanza e attualità. Ammonisce contro ogni forma di totalitarismo, di falsificazione della realtà e della storia, corrotta dai mezzi d'informazione, e contro l'annullamento dell'identità individuale. Significativa è la traduzione italiana di "Big Brother" (fratello maggiore) che ormai è rimasta nel nostro immaginario come quella di "Grande Fratello".
• La fattoria degli animali • 1984 • Senza un soldo a Parigi e a Londra • Giorni in Birmania • Omaggio alla Catalogna
A cura di Enrico Terrinoni
Traduzioni di Enrico Terrinoni, Andrea Binelli, Francesco Laurenti e Fabio Morotti
La fattoria degli animali (1945) è una favola in cui gli animali soppiantano gli umani espropriando la fattoria in cui lavorano sotto continui maltrattamenti. Dopo aver cacciato gli uomini la gestiscono autonomamente, fino a quando lo spirito rivoluzionario non sarà tradito e verranno a imporsi altre forme di sfruttamento: un’allegoria delle rivoluzioni trasformatesi in autoritarismi, o anche un esempio di letteratura per l’infanzia in cui si legge in controluce la lotta eterna tra giustizia e ingiustizia. 1984 (pubblicato nel 1949) è l’ultima opera di Orwell e il suo classico per eccellenza. Romanzo distopico, vede la storia di una società futuristica e disumanizzata, rigidamente divisa in classi e dominata da un’ideologia perversa che sovverte i valori basilari della civilizzazione, come anche i cardini della comunicazione, primo tra tutti il linguaggio. È, paradossalmente, sia una visione apocalittica dell’evoluzione del socialismo agli occhi di un autore anarchico, sia una feroce critica di tutti i capitalismi, colpevoli di proporre propagandisticamente visioni distorte della realtà. Senza un soldo a Parigi e a Londra (1933), l’opera prima di George Orwell, è un prezioso scritto che contamina autobiografia, invenzione e reportage, una perla della letteratura della working-class. Ma il primo, vero romanzo è Giorni in Birmania (1934), in cui Orwell demistifica l’imperialismo inglese, denunciandone il razzismo e svelando la falsa coscienza degli europei. Omaggio alla Catalogna (1938) è un resoconto personale della Guerra Civile Spagnola, a cui Orwell partecipò; la sua è una testimonianza diretta e al contempo un’opera di grande interesse storico. È anche il racconto di un’utopia, di quel sogno interrotto che condusse l’autore alla stagione delle distopie che lo avrebbe reso immortale.
George Orwell
è lo pseudonimo di Eric Arthur Blair, nato in India da una famiglia scozzese nel 1903 e morto a Londra nel 1950. Giornalista culturale, saggista, critico letterario, Orwell è oggi considerato uno dei maggiori autori di lingua inglese del Novecento. Partecipò alla guerra civile spagnola contro Franco; da posizioni socialiste, passò in seguito a una dura critica del regime staliniano.
Enrico Terrinoni
è professore ordinario di Letteratura inglese all’Università per Stranieri di Perugia. È autore della monumentale traduzione dell’Ulisse di Joyce, pubblicata dalla Newton Compton con grande successo di critica. Ha tradotto, tra gli altri, Muriel Spark, Brendan Behan, G.M. Flynn, B.S. Johnson, John Burnside, Miguel Siyuco. Collabora con «Il Manifesto». È autore di Oltre abita il silenzio, saggio “eretico” di teoria della traduzione.
Cura e traduzione di Enrico Terrinoni
Edizione integrale
È in questo celeberrimo romanzo che diventa espressione comune “Big Brother”, simbolo e sinonimo di un potere dittatoriale interessato al controllo totalitario dei sudditi. 1984 è l’ultima opera di Orwell (fu pubblicato nel 1949; l’autore sarebbe morto nel gennaio del 1950) e il suo classico per eccellenza. Romanzo distopico, vede la storia di una società futuristica e disumanizzata, rigidamente divisa in classi e dominata da un’ideologia perversa che sovverte i valori basilari della civilizzazione, come anche i cardini della comunicazione, primo tra tutti il linguaggio. È, paradossalmente, sia una visione apocalittica dell’evoluzione del socialismo agli occhi di un autore anarchico, sia una feroce critica di tutti i capitalismi, colpevoli di proporre propagandisticamente visioni distorte della realtà.
George Orwell
è lo pseudonimo di Eric Arthur Blair, nato in India da una famiglia scozzese nel 1903 e morto a Londra nel 1950. Giornalista culturale, saggista, critico letterario, Orwell è oggi considerato uno dei maggiori autori di lingua inglese del Novecento. Partecipò alla guerra civile spagnola contro Franco; da posizioni socialiste, passò in seguito a una dura critica del regime staliniano. La Newton Compton ha pubblicato 1984, La fattoria degli animali e il volume unico I capolavori (La fattoria degli animali; 1984; Senza un soldo a Parigi e a Londra; Giorni in Birmania; Omaggio alla Catalogna).
Enrico Terrinoni
è professore ordinario di Letteratura inglese all’Università per Stranieri di Perugia. È autore della monumentale traduzione dell’Ulisse di Joyce, pubblicata dalla Newton Compton con grande successo di critica. Ha tradotto, tra gli altri, Muriel Spark, Brendan Behan, G.M. Flynn, B.S. Johnson, John Burnside, Miguel Siyuco. Collabora con «Il Manifesto». È autore di Oltre abita il silenzio, saggio “eretico” di teoria della traduzione.
Winston Smith toes the Party line, rewriting history to satisfy the demands of the Ministry of Truth. With each lie he writes, Winston grows to hate the Party that seeks power for its own sake and persecutes those who dare to commit thoughtcrimes. But as he starts to think for himself, Winston can’t escape the fact that Big Brother is always watching...
A startling and haunting vision of the world, 1984 is so powerful that it is completely convincing from start to finish. No one can deny the influence of this novel, its hold on the imaginations of multiple generations of readers, or the resiliency of its admonitions—a legacy that seems only to grow with the passage of time.
Cura e traduzione di Enrico Terrinoni
Edizione integrale
Con La fattoria degli animali (pubblicato nel 1945) Orwell scrisse il suo testo forse più famoso, diventato ormai un vero e proprio classico. Dietro l’apparente semplicità della costruzione narrativa, infatti, con l’espediente della personificazione degli animali-personaggi, quella a cui assistiamo è una favola amara. Gli animali soppiantano gli umani, espropriando la fattoria in cui lavorano sotto continui maltrattamenti. Dopo averne cacciato gli uomini-padroni la gestiscono autonomamente, fino a quando, però, lo spirito rivoluzionario non sarà tradito e verranno a imporsi altre forme di sfruttamento tra di loro. Un capolavoro densissimo e sempre attuale, che può esser letto come un’allegoria della parabola che ha visto nella Storia tante rivoluzioni trasformarsi in autoritarismi, o anche come un esempio di letteratura per l’infanzia che mostra in controluce il modello universale della lotta eterna tra giustizia e ingiustizia.
George Orwell
è lo pseudonimo di Eric Arthur Blair, nato in India da una famiglia scozzese nel 1903 e morto a Londra nel 1950. Giornalista culturale, saggista, critico letterario, Orwell è oggi considerato uno dei maggiori autori di lingua inglese del Novecento. Partecipò alla guerra civile spagnola contro Franco; da posizioni socialiste, passò in seguito a una dura critica del regime staliniano. La Newton Compton ha pubblicato 1984, La fattoria degli animali e il volume unico I capolavori (La fattoria degli animali; 1984; Senza un soldo a Parigi e a Londra; Giorni in Birmania; Omaggio alla Catalogna).
Enrico Terrinoni
è professore ordinario di Letteratura inglese all’Università per Stranieri di Perugia. È autore della monumentale traduzione dell’Ulisse di Joyce, pubblicata dalla Newton Compton con grande successo di critica. Ha tradotto, tra gli altri, Muriel Spark, Brendan Behan, G.M. Flynn, B.S. Johnson, John Burnside, Miguel Siyuco. Collabora con «Il Manifesto». È autore di Oltre abita il silenzio, saggio “eretico” di teoria della traduzione.
Quest’affermazione apparentemente assurda riassume perfettamente il significato di 1984, il racconto di una spaventosa distopia ambientata in un futuro ormai “passato”.
Il suo protagonista, Winston Smith, lavora per il Ministero della Verità a Londra, una delle città principali di Oceania, a sua volta una delle tre immense superpotenze che si spartiscono il Pianeta. I tre superstati sono in perenne conflitto fra loro con due obiettivi: cercare di conquistare i pochi territori non appartenenti a nessuno dei tre per usarli come serbatoi di manodopera a costo zero e mantenere le rispettive popolazioni in un costante stato di bisogno che impedisce loro di pensare.
Winston prova a ribellarsi e intreccia una storia d’amore clandestina con Julia. Ma si rivela tutto inutile perché l’onnipotente e onnisciente Partito non si accontenta di eliminare gli oppositori: prima li deve “guarire” e convincerli, usando mezzi di tortura sofisticati, che, se necessario, due più due può anche fare cinque.
1984 e percio un incoraggiamento a continuare a pensare con la propria testa. Ma e anche una vera e propria denuncia di tutte le tirannie, i totalitarismi, le ingiustizie, persino di quelli che l’autore non poteva immaginare perché il mondo ne è stato vittima dopo di lui. Winston e Julia sono solo gli ingranaggi di un meccanismo perverso che, nonostante tutto, continua a riprodursi sul nostro Pianeta.
Da grande visionario qual era, Orwell ha profeticamente coniato la definizione di Grande Fratello, un’espressione che ha resistito alla prova del tempo ed è ancora nell’uso comune di numerose lingue a indicare tutto ciò che attenta all’individualità del pensiero e cerca di manipolare le coscienze.
A oltre settant’anni di distanza, alla luce di mezzi tecnologici che all’epoca dell’autore non erano neppure ipotizzabili, il Grande Fratello ha assunto nuove e inquietanti sfumature di significato che devono e possono farci aprire gli occhi.
Proprio per questo il capolavoro di Orwell è, oggi più che mai, un classico intramontabile.
Ma la Storia ci avrà pur insegnato qualcosa…
#1984 #George Orwell
L'autore
George Orwell, pseudonimo di Eric Arthur Blair (Motihari, 25 giugno 1903 – Londra, 21 gennaio 1950), è stato uno scrittore, giornalista, saggista, attivista e critico letterario britannico.
Conosciuto in vita come un giornalista e opinionista politico e culturale, oltreché prolifico saggista ed attivista politico-sociale, Orwell è generalmente considerato uno dei maggiori autori di prosa in lingua inglese del XX secolo. La sua grande fama è dovuta in particolar modo anche a due romanzi, scritti verso la fine della sua vita negli anni Quaranta: l'allegoria politica di La fattoria degli animali e la distopia di 1984, che descrive una così vivida realtà fantapolitica e fantascientifica totalitaria da aver dato luogo alla nascita dell'aggettivo «orwelliano», oggi ampiamente usato per descrivere meccanismi totalitari di controllo del pensiero.
Polemista lucido e anticonformista, Orwell non risparmiò critiche neanche all'intellighenzia socialista inglese, alla quale si sentiva profondamente estraneo.
«I particolari concreti della vicenda mi vennero in mente il giorno in cui (allora vivevo in un piccolo villaggio) vidi un bambino sui dieci anni che spingeva per un angusto viottolo un enorme cavallo da tiro, frustandolo ogni volta che cercava di voltarsi. Mi colpì l'idea che se animali come quello riuscissero ad acquistare coscienza della propria forza saremmo impotenti contro di loro, e che gli uomini sfruttano gli animali in modo analogo a come i ricchi sfruttano i proletari. Presi allora ad analizzare la teoria marxista dal punto di vista degli animali.
Per la simmetria del racconto, i vari episodi, pur essendo tratti da fatti reali della Rivoluzione russa, vengono presentati in modo schematico e secondo un diverso ordine cronologico.
Alcuni lettori possono riportare l'impressione che il libro termini con la completa riconciliazione fra i maiali e gli esseri umani. Non intendevo dire questo: al contrario, io volevo che finisse con una stridente nota di discordia, poiché ho scritto quella parte immediatamente dopo la Conferenza di Teheran, che tutti pensavano avesse stabilito le migliori relazioni possibili fra l'URSS e l'Occidente. Personalmente non credevo che tali rapporti sarebbero rimasti buoni a lungo; e, come i fatti hanno poi dimostrato, non sbagliavo di molto.» George Orwell (1945)
Esta inquietante novela de George Orwell describe una oscura sociedad totalitaria, en donde no hay posibilidad de solidaridad, rebeldía o amor, y la verdad siempre es manipulada solo para satisfacer los intereses de unos pocos.
1984 no solo es un exquisito análisis del poder y de la importancia de la libertad, es también una obra maestra que supo encontrar su lugar entre la selectiva literatura del siglo XX.
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