
Crepuscolo: Trilogia della Pianura
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Dopo "Benedizione" e "Canto della pianura", "Crepuscolo" è l’ultimo episodio della trilogia con cui Kent Haruf ci ha portati nelle vite della cittadina di Holt.
Abbiamo lasciato Victoria Roubideaux in compagnia dei vecchi fratelli McPheron, che l'hanno accolta nella loro fattoria e assistito alla nascita della piccola Katie. Ma ora Victoria ha deciso di andare all’università, a Fort Collins, e altre vite si intrecceranno con quella dei McPheron; e una pienezza, un'alba di affetti, sorgeranno sulla città.
- Durata9 ore e 42 minuti
- Data di uscita su Audible7 giugno 2019
- LinguaItaliano
- ASINB07STDCTN1
- VersioneEdizione integrale
- Tipo di programmaAudiobook Audible

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Dettagli prodotto
Durata | 9 ore e 42 minuti |
---|---|
Autore | Kent Haruf |
Narratore | Vinicio Marchioni |
Data di pubblicazione su Audible.it | 07 giugno 2019 |
Editore | Emons Edizioni |
Tipo di programma | Audiobook Audible |
Versione | Edizione integrale |
Lingua | Italiano |
ASIN | B07STDCTN1 |
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Recensito in Italia il 2 ottobre 2022
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Grandissimo scrittore
Oh no, esclamò lei. Oh no. No
Mi dispiace ma devo proprio, rispose lui. E poi glielo disse.
Stava cercando di trovare parole che potessero servire a qualcosa, ma nelle lingue che conoscevano non ce n'erano di adeguate al momento o capaci di cambiare minimanente la situazione. Rimasero in silenzio per un po'.
In queste due frasi, per me, c'è l'essenza di Kent Haruf: se hai qualcosa da dire, dilla (possibilmente senza tanti giri di parole). Se non hai niente da dire, stai in silenzio. Le frasi sono tratte da Crepuscolo (NN editore), il terzo volume della Trilogia delle pianure. Gli altri due sono Benedizione e Canto delle pianure, in questo blog trovate anche le mie piccoe recensioni dei volumi precendenti.
Anche se a volte lo stile e le vicende narrate sono più tristi delle canzoni di Leonard Cohen (possono essere piacevoli lo stesso), Crepuscolo è il migliore della Trilogia, per l'orignalità dei personaggi, per gli intrecci creati tra di loro, per la capacità di narrare la crudeltà di alcune vere e proprie cattiverie che sono costretti a subìre i protagonisti.
Crepuscolo è il migliore soprattutto per la diversità di registri che Kent Haruf è riuscito a far entrare in un solo libro. E' il migliore perchè c'è la tristezza, il dolore e la speranza, perchè a volte bastano pochi casuali incroci per dare una svolta alla vita, come accade al fratello Mc Pheron dopo una vita di solitudine, vacche, vitelli, tori, fieno e vento freddo che soffia sulle pianure nei dintorni di Denver.
I protagonisti di Crepuscolo sono i bambini, è il male che gli adulti, anche quelli a loro più vicini, fanno loro involontariamente o volontariamente, sono le loro reazioni incerte e non definite alla violenza dei grandi. Come saranno quei bambini da grandi dopo che non siamo stati capaci di proteggerli dalle nostre fragilità o da parenti crudeli?
Protagonisti sono anche i diversi status sociali dei personaggi, il registro è ampio, vario e di diversi colori. Hanno in comune fragilità,buoni sentimenti e anche capacità di aiutare chi ci sta vicino nel momento del bisogno e del dolore. C'è del bene e c'è del male, come nelle nostre viste. Per questo sentiremo sempre più la mancanza di Kent Haruf.
Perchè sono completamente d'accordo con quanto scrive Alessandro Piperno sul retro copertina: "La contea di Holt non esiste sulla carta geografica del Colorado. Eppure sarei pronto a trasferirmici."
E mi piacerebbe avere i fratelli McPheron come vicini di casa. Non faremmo grandi chiacchierate credo, ma saprei di poter contare su di loro in ogni momento. Cero, Haruf non è un idealista ma un realista. E per personaggi che non puoi non amare come i fratelli McPheron (e poi ahimè uno solo di loro) come un Guthrie e Veronica ci sono personaggi come Luther e Betty che non sai se compatire o biasimare e ovviamente ci sono autentici pezzi di .....come Hoyt che più che disprezzare sei proprio portato ad odiare.
Ma in fondo non è davvero cosi la vita?
Ancora una volta nel racconto, con il tono e il linguaggio mai urlato di Kent, si intrecciano amore e odio, gioia e dolore, speranza e sconforto, crescita, rinascita e deriva.
In punta i piedi, si entra nell'intimità delle case della tranquilla Holt, nei segreti delle stanze da letto, le emozioni rischiarano le finestre come tremule candele, senza abbagliare, senza disturbare la quiete nei quartieri.
In fondo, è il racconto delle nostre vite: anche se non siamo accarezzati dalla brezza che corre libera sulle pianure sterminate del Colorado, il filo che guida le nostre esistenze si intreccia tra gli stati opposti delle nostre anime, donando riso o pianto, ci schiaccia o ci eleva, ci apre o ci chiude ad un futuro che perpetuo e immobile dei tanti deserti che ci circondano.
E nelle lacrime di Rosy si cela tutta il mistero di un finale irrisolto, come il nostro destino.
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