Charles Bukowski

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Libri di Charles Bukowski
Lingua:Libri ItalianiNUOVA TRADUZIONE DI SIMONA VICIANI
«Non potevo fare a meno di pensare, Dio mio, questi postini, non fanno altro che infilare le loro lettere nelle cassette e scopare. Questo è il lavoro che fa per me, oh, sì, sì, sì.» Il paradiso sognato da Henri Chinaski, appena assunto nell’amministrazione postale americana, viene brutalmente corretto dalla dura realtà dei sobborghi di Los Angeles, dove si muove un’umanità degradata, carica di rabbia. Tuttavia Chinaski non si lascia travolgere dalla squallida routine né schiacciare dai regolamenti, anzi, intensifica il ritmo sincopato della sua vita allo sbando con colossali bevute. E così scorrono le istantanee, sfocate e mosse, di donne, dalla calda e accogliente Betty all’insaziabile texana Joyce, sposata quasi per caso, a Fay, contestatrice hippy che darà a Henry una figlia per poi sparire con lei in una remota comunità. E mentre sullo sfondo si accendono i bagliori di un’imprecisata rivolta nei sobborghi neri della città, Henry passa attraverso la trafila di ammonizioni e procedimenti disciplinari per ubriachezza molesta fino all’inevitabile licenziamento, coronato da una sbornia liberatoria. «La mattina dopo era mattina e io ero ancora vivo. Forse scriverò un romanzo, pensai. E lo scrissi.»
Con Post Office Charles Bukowski ci ha dato uno dei suoi libri migliori, un vero e proprio inno all’istinto insopprimibile di libertà, perennemente in bilico tra il disinganno più cinico e l’amore per la vita.
Tratto da Storie di ordinaria follia, pubblicato da Feltrinelli. Numero di caratteri: 20.947.
Tra le periferie di una Los Angeles prostrata dalla Grande Depressione degli anni Trenta, Henry Chinaski vive il suo romanzo di formazione, le inquietudini di adolescente ribelle alle prese con l’incapacità di venire a patti con il mondo che lo circonda e con il suo stesso bruciante desiderio di libertà. Isolato tanto in famiglia quanto tra i suoi coetanei, picchiato dal padre e deriso da quelli che vorrebbe come amici, incapace di avvicinarsi all’universo femminile, Chinaski compie con rabbia la sua crescita intellettuale e sentimentale: in pochi anni brucia le illusioni di ricchezza e benessere del padre così come il perbenismo della madre, rifiuta una per una le proprie amicizie, affronta beffardamente la frustrazione dei suoi primi desideri d’amore. Ma allo stesso tempo scopre la biblioteca pubblica e la compagnia impareggiabile dei libri, il conforto dell’alcol, l’inutilità della scuola e le possibilità di riscatto riservategli dalla scrittura. Panino al prosciutto è quindi soprattutto la storia di un affrancamento dalla casa del padre e dal mondo di tutti i padri, un viaggio adolescenziale verso la libertà che l’autore ci narra con il suo stile unico, acre, sarcastico, ma anche sottilmente e teneramente disperato.
Nato ad Andernach, in Germania, nel 1920, Charles Bukowski emigrò negli Stati Uniti con la famiglia all'età di due anni e visse a lungo a Los Angeles. È scomparso nel 1994. Presso Guanda sono usciti: Factotum, Donne, Taccuino di un vecchio sporcaccione, Confessioni di un codardo, A sud di nessun nord, Le ragazze che seguivamo, Post Office, Niente canzoni d’amore, L’amore è un cane che viene dall’inferno, E così vorresti fare lo scrittore?, Una notte niente male, Cena a sbafo, Tutti gli anni buttati via, So benissimo quanto ho peccato, Ehi, Kafka!, Il crimine paga sempre, Ce l’hanno tutti con me, Una torrida giornata d’agosto, Mentre Buddha sorride, Una donna sulla strada e Sui gatti.
Amore, morte, sesso, letteratura, musica, alcol, cavalli… questa antologia raccoglie il meglio di un autore unico, che con la sua carica trasgressiva e lo stile pungente e ironico ha lasciato un segno indelebile nella cultura contemporanea. Un distillato di Bukowski, servito liscio.
Dopo Azzeccare i cavalli vincenti, ecco una nuova antologia di inediti dedicata a uno dei personaggi più irriverenti del panorama letterario del Ventesimo secolo. Sfogliando le pagine di questa raccolta si sente il ticchettio furioso e disperato della macchina da scrivere del vecchio Hank. L’intimità della scrittura ci catapulta nella sua stanza ammobiliata tra mozziconi di sigaretta, bicchieri rovesciati e donne folli. Trascorriamo cinquant’anni di storia americana con il maestro della trasgressione. Bieca oscenità, sarcasmo abrasivo, saggezza sboccata, sereno cinismo, poesia, alcol, sesso, musica classica come solo Bukowski sa mischiare. Gioiamo, Bukowski non può tornare perché non se n’è mai andato.
Fin dall’inizio, il romanzo è la confessione esplicita, quasi ostentata, di una passione stregante: le donne per Charles Bukowski sono un’attrazione costante, un bisogno che non conosce pause e che non si arresta neppure di fronte alle situazioni più disagevoli, o riprovevoli, o disgustose. In Donne il grande scrittore americano racconta con strepitosa immediatezza le sue – vere o immaginarie – avventure d’amore. Storie tumultuose, incontri sguaiati e grotteschi, memorabili o miserabili prodezze, dialoghi enormemente e quasi commoventemente sboccati, sullo sfondo di un’esistenza randagia, segnata da maratone alcoliche, gravata dalla continua e assillante ricerca di denaro, vissuta sempre e rigorosamente on the road.
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