La recensione più critica
2,0 su 5 stelleCausa di morte: una trama che zoppica e i personaggi principali che regrediscono.
Recensito in Italia 🇮🇹 il 31 maggio 2018
Ho letto tutti i romanzi di Tess Gerritsen riguardo la detective Rizzoli e la dottoressa Isles: mi considero una fan di questa serie e ne adoro i personaggi. Tuttavia, devo ammettere che a differenza dei primi volumi, gli ultimi sono un po’ ripetitivi, forse persino poco fantasiosi – o magari pure troppo.
In più, benché all’inizio Jane Rizzoli e Maura Isles siano cresciute come personaggi, noto con rammarico che negli ultimi tempi abbiano perso lo smalto che avevano in precedenza, tant’è che la seconda sembra essere ricaduta per l’ennesima volta in una situazione che si pensava aver visto già una fine; in questo volume, infatti, vengono rispolverate situazioni vecchie – di volumi addietro – che la interessano. La stessa cosa è successa a Jane, anche se in minor parte, e me ne dispiaccio.
Sto faticando a evitare di fare spoiler, per cui la mia recensione risulterà un po’ zoppicante, ma temo di dover dire che a questo giro Tess Gerritsen aveva intessuto una bella trama interessante che poi è finita in nulla, anche perché, per quanto mi riguarda, ho trovato che i personaggi a cui si sono affezionati i suoi lettori – me compresa – siano stati un po’ bistrattati. Onestamente parlando, ho preferito di gran lunga il volume precedente a questo, benché le recensioni di tutti quelli che l’hanno letto non fossero state proprio positive, più per il fatto che Jane e Maura fossero state messe in una qualche situazione diversa, rispetto a quelle che le hanno viste protagoniste in “Causa di morte: sconosciuta”, che per la trama.
Speravo di avere per le mani un bel libro, quando l’ho comprato, fitto di colpi di scena e interessante sotto tutti i punti di vista, invece mi sono ritrovata a leggerlo in un solo giorno e ad avere l’amaro in bocca, alla fine. Tess Gerritsen è una scrittrice incredibile, adoro il suo stile, ma con questo volume mi sa che non ha dato esattamente il meglio di sé.
…e Daniel Brophy ha sinceramente rotto le scatole. Con affetto.
Passo e chiudo.