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![Borgo Sud (Supercoralli) di [Donatella Di Pietrantonio]](https://m.media-amazon.com/images/W/IMAGERENDERING_521856-T1/images/I/41kNyqfVAWS._SY346_.jpg)
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Borgo Sud (Supercoralli) Formato Kindle
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Adriana porta sempre uno scompiglio vitale, impudente, ma soprattutto una spinta risoluta a guardare in faccia la verità. Anche quella piú scomoda, o troppo amara. Cosí tutt'a un tratto le stanze si riempiono di voci, di dubbi, di domande.
Entrando nell'appartamento della sorella e di suo marito, Adriana, arruffata e in fuga, apparente portatrice di disordine, indicherà la crepa su cui poggia quel matrimonio: le assenze di Piero, la sua tenerezza, la sua eleganza distaccata, assumono piano piano una valenza tutta diversa.
Anni dopo, una telefonata improvvisa costringe la narratrice di questa storia a partire di corsa dalla città francese in cui ha deciso di vivere. Inizia una notte interminabile di viaggio - in cui mettere insieme i ricordi -, che la riporterà a Pescara, e precisamente a Borgo Sud, la zona marinara della città. È lí, in quel microcosmo cosí impenetrabile eppure cosí accogliente, con le sue leggi indiscutibili e la sua gente ospitale e rude, che potrà scoprire cos'è realmente successo, e forse fare pace col passato.
Donatella Di Pietrantonio torna dopo L'Arminuta con un romanzo teso e intimo, intenso a ogni pagina, capace di tenere insieme emozione e profondità di sguardo.
- LinguaItaliano
- EditoreEINAUDI
- Data di pubblicazione3 novembre 2020
- Dimensioni file625 KB
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Dall'editore

Donatella Di Pietrantonio con L'Arminuta (Einaudi 2017, tradotto in più di 25 paesi) ha vinto numerosi premi, tra cui il Premio Campiello, il Premio Napoli e il Premio Alassio. Per Einaudi ha pubblicato anche Bella mia (prima edizione Elliot 2014), con cui ha partecipato al Premio Strega 2014 e ha vinto il Premio Brancati.

«Una triade femminile potentissima in cui entra la scrittura intima e rude di Donatella Di Pietrantonio, capace di scavare fino a dove è più difficile giungere senza ferirsi». Annalena Benini, Il Foglio
«Sapere che la vita porta con sé una atrocità irredimibile non significa cedere a questa atrocità». Massimo Recalcati, la Repubblica
«Borgo Sud è un piccolo Vangelo. Nel quale tutti i personaggi sono insieme antichi e giovani, creature di terra affacciate sul mare arduo dei pescatori». Elena Stancanelli, D – la Repubblica
Dettagli prodotto
- ASIN : B08LZJBKCS
- Editore : EINAUDI (3 novembre 2020)
- Lingua : Italiano
- Dimensioni file : 625 KB
- Da testo a voce : Abilitato
- Screen Reader : Supportato
- Miglioramenti tipografici : Abilitato
- Word Wise : Non abilitato
- Memo : Su Kindle Scribe
- Lunghezza stampa : 175 pagine
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 10,330 in Kindle Store (Visualizza i Top 100 nella categoria Kindle Store)
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Recensito in Italia il 4 ottobre 2022
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Un legame di sangue spezzato da una diversità acclarata, vite devianti e caratteri opposti, visioni estreme, la stessa difficoltà d’ amare.
Adriana è vivace, pericolosa, imprudente, girovaga, da sempre la sorella ha avuto paura di lei provando un forte disagio nel cuore del loro legame di parentela, una giovane donna che sa come ricondurla all’ origine.
La protagonista ha contrabbandato una falsa normalità, due orfane simboliche di genitori indifferenti e in parte sconosciuti, abbandonate al mondo, a loro stesse, semplicemente sorelle, e ciascuna ... “ restava nella certezza dell’altra al fondo del dolore che non si sono mai confessate”....
Il viaggio temporale di questa insegnante universitaria emigrata in Francia riabbraccia nel presente e nel ritorno al borgo natio momenti di vita vissuta, un precoce legame matrimoniale ( con Piero ) precocemente spezzato da plurimi tradimenti a lungo negati, una madre imprevedibile come il suo affetto, un padre egoista e ottuso a cui tutto è dovuto, e Adriana, incontenibile nell’ esercizio della sua libertà, anche se la memoria può giocare brutti scherzi.
Il ritorno, richiamata da un evento tragico e indecifrabile, riabbraccia il sospeso lasciando il costruito, la propria carriera, quel mondo a parte costituito da un libro aperto sulle poesie che ama, un seminario da preparare, un ordine stabilito e tornando a Borgo Sud riemerge una vita che sembra più vera, scandalosa, pulsante tra chiacchere che volano di bocca in bocca.
Sopravvive un legame dicotomico, d’altronde Adriana è sempre stata così, una che cambia umore da un momento all’ altro mentre Il pensiero va all’ex marito, all’ impossibilità’ di vivere un futuro diverso dal suo, forse neanche oggi, uno stato ... “ di inquietudine che tollera la distanza voluta “... Questo è il suo segreto, la sua devozione, l’ essere stata fedele a un uomo che non avrebbe mai potuto amarla.
Quanta memoria rivive, quel giorno in cui Adriana si affacciò con un figlio sulla porta di casa, frutto di un legame turbolento con un uomo violento, alcolizzato, senza presente e futuro.
Quante situazioni, pensieri, luoghi, a cominciare da una madre che si è ritirata piano piano nell’ indifferenza terminale, morta di cancro ma di molto altro, sopraffatta dalla vita, dalla sua inutilità, con i figli distanti.
Il ricordo ...” è una forma di recriminazione, è il perdono che non trovo “...
Le due sorelle sono e saranno sempre due scappate di casa, figlie di nessuna madre, ognuna con la certezza dell’altra al fondo di quel dolore che non si sono mai confessate, nel presente sopravvive una maledizione da cancellare, retaggio di un passato vergognoso e c’è un figlio, Vincenzo, cresciuto tra i cocci di un matrimonio confessato tardivamente e che ne porta gli esiti dentro.
Rimane un legame forte indifferente a se’ stesso, una preghiera per il futuro, un’ aria stanca dopo il pericolo scongiurato, il desiderio e la consapevolezza di un lento ritorno alla propria vita.
E allora ...” so cosa chiedere, non a chi. È limpido e deserto il cielo di novembre. Solo le leggi eterne che governano il moto delle stelle e i cicli delle stagioni sulla terra porteranno la fortuna per Vincenzo, forse un po’ di pace a mia sorella. È questa l’ unica preghiera “...
Un romanzo che riversa una certa asciuttezza e scava nell’origine abbandonata di un passato tuttora pulsante, una scrittura vivida rivolta alla propria terra, una storia al femminile che declina in una riflessione psico-relazionale sul senso del proprio cammino.
Certi legami sopravvivono, altri si spezzano nell’indifferenza o nella necessità dolorosa della quotidianità e di un futuro diversi.
L’ incedere del racconto abbraccia sensazioni di una vita intera, gioie, dolori, la struggente bellezza e la turbolenza di un rapporto diverso e complementare nella tragicommedia affettiva del proprio lascito famigliare.
Il dolore è un sentimento difficile da affrontare, a tratti traspare e si sente, la fragilità anche, ma l’insieme non genera un’ armoniosa presenza, con l’ impressione di un percorso balbettante e stereotipato tra intervalli di buona letteratura.
Il seguito de “ L’ arminuta “ ( 2017 ) non sembra possederne impatto e forza, ma un’ immagine piuttosto sbiadita di se’.
Alla fine, piuttosto malinconicamente, emergono l’ accettazione di un reale acclarato, la speranza e la consapevolezza di un futuro possibile, una preghiera poco consolatoria, prima di riprendere il cammino quotidiano, con un certo distacco, senza fretta, in luoghi che sembrano mancare....
Condivido l’accurata analisi che altri hanno fatto sia dei personaggi sia dei luoghi, mettendo in luce molti aspetti interessanti sui rapporti familiari. I vari commenti, alcuni positivi che lo considerano degno di vincere lo Strega, altri, come me, meno entusiasti, sono una prova di come la teoria della relatività sia applicabile alla letteratura: gli stessi eventi, contenuti nella narrazione, suscitano punti di vista diversi, percezioni soggettive che riflettono le differenze di giudizio (meno male) di noi sapiens. Personalmente ho trovato il libro gradevole, di facile lettura, anche se avrei dei dubbi nel definirlo un capolavoro. Si tratta di temi (forse troppi, alcuni liquidati troppo in fretta) molto spesso affrontati nei classici della letteratura: la precarietà degli affetti, la crisi della famiglia, le separazioni, la ricerca di identità, e, infine direi la violenza sulle donne incapaci di difendere sé stesse. I diversi percorsi di vita delle due sorelle, l’una capace di studiare e di costruire il suo futuro intellettuale e lavorativo (ed anche quello emotivo, fino a un certo punto), e l’altra ribelle e impulsiva, in fuga dalla famiglia in cerca di una libertà che non le darà la sperata felicità, si incrociano proprio in occasione dei reciproci fallimenti, una sorta di tardiva riconciliazione che fa emergere, da una parte, il ruolo materno della protagonista (Arminuta-io narrante), dall’altra anche le reciproche fragilità, delusioni e angosce che accomunano, in modi diversi, le due esistenze. Forse non c’è un lieto fine, anche se l’incontro e le esperienze condivise fra le due sorelle rappresentano un momento fecondo, legato a una più consapevole conoscenza di sé stesse e degli altri e di una più pacata accettazione delle proprie differenze e delle proprie solitudini. Succede infine ciò che capita spesso proprio nel corso delle nostre esistenze, quando si diventa più maturi e provati dalle circostanze della vita: nasce allora una presa di coscienza che ci fa considerare il passato non solo in modo negativo, dove le figure genitoriali sono rivisitate con più tolleranza e comprensione (anche dei loro errori) ed anche i luoghi arrivano ad evocare nostalgici ricordi. E forse, è proprio in occasione della sofferenza e della morte della madre che viene riscoperta, sia pur tardivamente, la forza dei legami familiari, e in particolare una sorta di tacita vicinanza affettiva della protagonista verso la figura materna (ed anche verso il padre smarrito) pur nella certezza di non aver ricevuto da lei quelle cure e quella protezione che fanno sentire i figli stimati e, soprattutto amati.
Anche in Borgo Sud l’autrice evoca immagini potenti, tratteggiandole rapidamente con un linguaggio essenziale, come scatti fotografici che appaiono d’improvviso nella mente del lettore. Il racconto, specie nella prima parte, procede attraverso l’utilizzo sapiente di salti temporali. Tutto il romanzo è percorso da una tensione emotiva che si dissolve solo alla conclusione: la scrittrice non manca di ricordare al lettore il presagio drammatico che aleggia sulla vita delle protagoniste. La prosa della Di Pietrantonio è un tributo alla sua terra, specie nelle espressioni dialettali di alcuni personaggi, ma anche nel pensiero magico, nei richiami alle superstizioni ed alle maledizioni.
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Final abierto, lo que lleva a pensar en una posible tercera parte.

Personalmente adoro la sua narrativa e il suo stile
Anche questo libro per me è stata una conferma di quanto io la apprezzi
Consigliatissimo