Javier Cercas

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Libri di Javier Cercas
Lingua:Libri Italiani«La crisi della democrazia: è questo il tema del nostro tempo… le democrazie occidentali sono assaltate da un'ondata di populisti che, quasi sempre in nome della democrazia, violano sistematicamente la democrazia. In realtà, si potrebbe argomentare che il populismo globale di oggi è la maschera postmoderna del totalitarismo globale degli anni Trenta, e che la democrazia deve battersi oggi contro di esso come si batté allora contro il totalitarismo. La domanda è se la democrazia prevarrà, come fece allora, e a quale prezzo. E la risposta non è chiara. »
Javier Cercas
In più di vent’anni di scritti sui giornali, di conferenze e di discorsi pubblici, Javier Cercas non si è interessato soltanto di letteratura ma è intervenuto anche nel dibattito pubblico, nazionale e internazionale. Questa selezione raccoglie i suoi contributi più incisivi su argomenti di politica e di attualità, affontati con acuta vis polemica e insieme con profondità di analisi, prendendo posizioni mai convenzionali che sovente hanno suscitato ulteriori discussioni. In queste pagine si spazia dunque dalla crisi della democrazia occidentale alla deriva populista, dal risorgere dei nazionalismi alle debolezze dell’Europa, dall’immigrazione alla sciagurata guerra russa all’Ucraina. Europeista convinto, democratico inflessibile, militante della parola, Javier Cercas ci aiuta a comprendere i grandi temi del nostro tempo.
«Una storia avvincente, che cattura il lettore dalle prime pagine, e allo stesso tempo scuote profondamente la coscienza.»
El Cultural
«Un intrigo poliziesco che parla di vita e di letteratura, e di come la letteratura, se è coraggiosa e sincera, può cambiare la vita. Un thriller teso dall'inizio alla fine.»
La Vanguardia
«Il ritratto di un uomo che diventa eroe suo malgrado.»
ABC
UN THRILLER DI ASSOLUTA TENSIONE PSICOLOGICA E MORALE
Un crimine spaventoso sconvolge una quieta cittadina nel Sud della Catalogna: i proprietari dell’azienda più importante della zona, le Gráficas Adell, vengono trovati morti, con segni evidenti di feroci torture. Il caso è assegnato a Melchor Marín, giovane poliziotto e appassionato lettore, alle spalle un passato oscuro e un atto di eroismo quasi involontario, che lo ha fatto diventare la leggenda del corpo e lo ha costretto a lasciare Barcellona.
Stabilitosi in questa piccola regione dal nome evocativo di Terra Alta, crede di aver seppellito l’odio e la voglia di riscatto sotto una vita felice, grazie all’amore di Olga, la bibliotecaria del paese, dalla quale ha avuto una figlia, Cosette. Lo stesso nome della figlia di Jean Valjean, il protagonista dei Miserabili, il suo romanzo preferito. L’indagine si dipana a ritmo serrato, coinvolgendo temi come il conflitto tra giustizia formale e giustizia sostanziale, tra rispetto della legge e legittimità della vendetta.
Ma soprattutto Javier Cercas, l’autore di libri memorabili come Soldati di Salamina, Anatomia di un istante, L’impostore, racconta l’epopea di un uomo solo che cerca il suo posto nel mondo, e per questo dovrà lottare e mettere a rischio tutto: i valori, gli affetti, la famiglia, la vita.
Una narrazione di assoluta tensione psicologica e morale, che diventa romanzo totale.
BABELIA - EL PAÍS
«Un'opera magnifica, una lettura avvincente, piena di dettagli che stimolano la voracità del lettore. Romanzo eccellente che si legge tutto d'un fiato.»
EL CULTURAL
Melchor Marín, il poliziotto appassionato di libri con un passato da galeotto, dopo la morte della moglie Olga ha lasciato la divisa e lavora come bibliotecario a Gandesa, in Terra Alta. Con lui vive la figlia Cosette, ora adolescente, che non perdona al padre di averle nascosto per quattordici anni il vero motivo della morte di sua madre, causata dall’ostinazione di Melchor nel perseguire i colpevoli durante la sua prima indagine. Amareggiata e confusa, incerta anche se proseguire gli studi, Cosette attraversa una fase di ribellione e parte per una vacanza a Maiorca con un’amica, facendo perdere le proprie tracce. L’istinto di padre e di poliziotto suggerisce a Melchor che la scomparsa della ragazza non è un semplice capriccio; dopo aver allertato tutti i suoi ex colleghi, raggiunge precipitosamente l’isola per vederci chiaro. A Maiorca trova però un muro di indifferenza, finché una mail anonima lo indirizza verso la villa di un finanziere ricco e potente, stimato da tutti come benefattore per il suo impegno umanitario; ma nel messaggio viene descritto come un predatore sessuale, che organizza feste con personaggi di spicco della politica e dell’imprenditoria per poterli ricattare. Cosette sarebbe stata invitata proprio a una di queste feste. Per Melchor comincia l’indagine più difficile della sua vita, in cui lo seguiranno solo pochi, fidati amici. Violenza, vigliaccheria, abusi di potere sono i tratti oscuri di un nemico dall’apparenza irreprensibile, ma il senso di giustizia di un padre non può arretrare di fronte alla paura.
«UN LIBRO INCANDESCENTE... UN MAGNIFICO ROMANZO.» MARIO VARGAS LLOSA
LA CRONISTORIA DEL ROMANZO DI CUI TUTTI PARLANO:
3 settembre 2015:
“L’impostore” di Javier Cercas, attualmente uno degli scrittori più importanti in lingua spagnola, esce nelle librerie italiane dopo essere stato al vertice delle classifiche spagnole. Il premio Nobel Vargas Llosa è tra i primi a sostenerne l’eccezionalità.
Il tema del romanzo è la storia vera di un novantenne di Barcellona, militante antifranchista, che si finge sopravvissuto ai campi di sterminio. La qualità della scrittura e la profondità di analisi sono così potenti che il venerdì di Repubblica gli dedica la copertina, con un’illustrazione di Gipi appositamente disegnata per il libro.
Anche Concita De Gregorio lo recensisce su La Repubblica. L’articolo è richiamato dalla prima pagina del quotidiano.
Tutti i principali quotidiani, settimanali, blog, testate on line cominciano a parlare del libro.
Due intere pagine, a firma di Pier Luigi Battista, vengono dedicate al romanzo su La Lettura, proprio al centro del prestigioso inserto del Corriere della Sera.
È la qualità e la varietà delle reazioni che colpisce: il libro scatena riflessioni sulla forma del romanzo, sul rapporto tra Storia e memoria, tra verità e menzogna, sull’ambiguità come categoria letteraria, sulla manipolazione del genocidio, persino sulla politica attuale e passata.
Nel frattempo, anche in Francia esce “L’impostore” ed esplode subito il caso editoriale: 2 ristampe in meno di un mese, candidato a due tra i più importanti premi letterari: PRIX MÉDICIS e PRIX FEMINA.
In Italia “L’impostore” viene ristampato 2 volte in meno di una settimana...
Un affascinante romanzo vero, ma allo stesso tempo una mirabile opera di finzione. La finzione, però, in questo caso non è frutto della fantasia dell’autore, ma è opera dello stesso protagonista, Enric Marco. Chi è Enric Marco? Un novantenne di Barcellona, militante antifranchista, che negli anni Settanta è stato segretario del sindacato anarchico – la CNT – e in seguito ha presieduto l’associazione spagnola dei sopravvissuti ai campi di sterminio nazisti, ricevendo numerosi riconoscimenti per il coraggio dimostrato negli anni e la testimonianza degli orrori del lager. In realtà, è un impostore. Nel 2005 la sua menzogna è stata pubblicamente smascherata. Enric Marco, come ha rivelato uno storico, non è mai stato internato a Flossenbürg. E l’intera sua vita è un racconto intessuto di finzioni, dalla sua partecipazione alla guerra civile alla militanza antifranchista. Dieci anni dopo, la magistrale scrittura di Javier Cercas traduce in un romanzo audace che sfida le convenzioni narrative, l’enigma del personaggio, le sue verità e le sue bugie. In queste pagine intense si dipana un intero secolo di Storia, raccontato con la passione di un sovversivo della letteratura e un’ammirevole onestà dissacratoria.
«Uno scrittore di infinito talento.
Antonio Manzini
Come smascherare coloro che esercitano il potere nell’ombra? Come vendicarsi di chi ti ha inferto le ferite più sanguinose e umilianti? Ritroviamo in questo nuovo romanzo Melchor Marín, il poliziotto appassionato di libri protagonista di Terra Alta. Ad alcuni anni di distanza dalla morte dell’amatissima moglie Olga, torna insieme alla figlia Cosette nella sua Barcellona, dove dovrà affrontare l’indagine più spinosa e difficile: qualcuno infatti tiene sotto ricatto la sindaca della città, utilizzando un video hard che risale a molto tempo prima. Ancora segnato dal profondo dolore per non aver trovato gli assassini di sua madre, ma sempre guidato dalla sua rigorosa integrità morale, Melchor dovrà capire se il ricatto faccia parte di un progetto più articolato di destabilizzazione politica. E questo lo costringerà a entrare nelle stanze del potere, dove regnano il cinismo, l’ambizione sfrenata e la corruzione. Javier Cercas racconta il nostro presente attraverso un giallo teso, avvincente, popolato da personaggi emblematici, delineando un ritratto spietato delle élite politico-economiche che governano il mondo. E soprattutto porta a una sorprendente conclusione la vicenda personale di un uomo giusto, che senza volerlo si è conquistato la fama di eroe, e che cerca di ristabilire una giustizia forse impossibile, muovendosi lungo il crinale sottile tra legge e vendetta.
Con una escritura de engañosa transparencia y una trama que no da tregua al lector, La velocidad de la luz indaga en nuestra ilimitada capacidad de hacer daño, en la infinita estupidez de la guerra y del éxito, pero sobre todo en el poder definitivo de la literatura para enfrentarse a la realidad y exorcizar sus demonios.
Ésta es la historia de una amistad que empieza en 1987, cuando el narrador, un joven aspirante a novelista, viaja a una universidad del Medio Oeste estadounidense y conoce a Rodney Falk, su compañero de despacho, un ex combatiente de Vietnam huraño e inabordable, ferozmente lúcido y corroído en secreto por su pasado.
Pero ésta es también la historia de una experiencia radical en el abismo indescifrable del mal y la culpa, que el propio narrador solo logrará entender y asumir años más tarde, como en una fulguración, cuando conozca el éxito y lo que éste tiene de corrupción insidiosa.
Para entonces la figura imprecisa de Rodney y su historia devastadora se le acabarán imponiendo con la fuerza de lo necesario, como un emblema de su propia historia, y acaso de la condición humana.
Reseñas:
«La velocidad de la luz es un fascinante libro de zombis y fantasmas; [.. una elaborada exploración masculina de la culpa, lo aberrante y lo auténtico; la imposibilidad de la redención y la plausibilidad del autoperdón.»
J. Harrison, The Guardian
«Un despliegue casi extravagante de maestría artística en la que una compleja red de referencias cruzadas temáticas y verbales resuena por todo el texto.»
Times Literary Supplement
«Una aventura moral. Una lección magistral de invención y verdad.»
J. Ernesto Ayala-Dip, El País
El País
«Un capolavoro della narrativa.»
Alberto Manguel su Le leggi della frontiera
«Uno scrittore di infinito talento.»
Roberto Bolaño
Alla fine degli anni Settanta, in una Spagna che stenta a lasciarsi alle spalle il franchismo, Gerona è una città in cui cominciano a muoversi le bande giovanili. Una frontiera la attraversa, sociale ed etica: al di là del fiume Ter ci sono gli immigrati che vivono nelle baracche, la feccia della feccia. Ignacio Cañas è un ragazzo della classe media, vive al di qua di quel confine, ma il suo lavoro in una sala giochi, insieme all’insofferenza adolescenziale per il conformismo paterno, crea l’occasione per l’incontro che gli cambierà la vita: quello con Zarco, un giovane delinquente dal grande carisma; e con la misteriosa Tere, che da subito lo trascina in una passione struggente e segreta. Più di vent’anni dopo Ignacio, diventato nel frattempo un avvocato importante, riceve la visita inattesa di Tere, la donna che non ha mai dimenticato... Javier Cercas torna alla fiction dando vita al romanzo di una generazione che è anche una grande e sofferta storia d’amore.
Nueva edición de Soldados de Salamina, novela imprescindible del siglo XXI, revisada a fondo por el autor y rematada por un esclarecedor epílogo escrito por él mismo.
A finales de enero de 1939, apenas dos meses antes del final de la guerra civil, un grupo de prisioneros franquistas es fusilado cerca la frontera francesa por soldados republicanos que huyen hacia el exilio. Entre esos prisioneros se halla Rafael Sánchez Mazas, fundador e ideólogo de la Falange, poeta y futuro ministro de Franco, quien consigue milagrosamente escapar y ocultarse en el bosque mientras los republicanos lo persiguen; hasta que un soldado lo descubre, lo encañona y, mirándolo a los ojos, le perdona la vida.
Sesenta años más tarde, un novelista fracasado descubre por azar este enterrado episodio bélico y, fascinado por él, emprende una investigación para aclarar sus circunstancias y desentrañar su significado. ¿Quién era de verdad Rafael Sánchez Mazas? ¿Cuál fue su verdadera peripecia de guerra? ¿Quién fue el soldado que le dejó escapar? ¿Y por qué lo hizo? ¿Qué secreto escondía su mirada?
Novela revolucionaria y deslumbrante, Soldados de Salamina cosechó un extraordinario éxito de crítica y público y catapultó la carrera de uno de los novelistas más prestigiosos de la actual narrativa española. Desde entonces no ha dejado de leerse en todo el mundo con creciente admiración y catorce años más tarde sigue siendo, como afirmó Mario Vargas Llosa, «una de las grandes novelas de nuestro tiempo».
Grandes autores opinan...
«Una obra maestra.»
Kenzaburo Oé
«Un libro maravilloso.»
Susan Sontag
«Una de las novelas fundamentales de nuestro tiempo.»
Mario Vargas Llosa
«Debería convertirse en un clásico.»
George Steiner
El País su Soldati di Salamina
«Un romanzo stupendo che indaga in modo originale la guerra civile spagnola.»
La Vanguardia su Soldati di Salamina
«Un caso letterario, ma non solo. Perché la storia che Cercas racconta (...) è un modo per riparare alle ingiustizie della storia, un canto teso e appassionato alla dignità e all’etica.»
Bruno Arpaia, Il Sole 24 Ore su Soldati di Salamina
«Uno dei più originali romanzi spagnoli dell’ultimo decennio.»
Il Venerdì di Repubblica su Soldati di Salamina
Spagna, ultimi mesi della guerra civile. Durante la ritirata delle truppe repubblicane verso la frontiera francese, viene presa la decisione di fucilare un gruppo di prigionieri franchisti. Tra loro si trova Rafael Sánchez Mazas, fondatore e ideologo della Falange. Riuscito a scampare alla fucilazione di massa, Sánchez Mazas si nasconde in un bosco. Un miliziano lo raggiunge, lo riconosce, ma lo lascia fuggire, di fatto graziandolo. Nel 1944 un giornalista viene per caso a conoscenza di questa storia. La figura di Sánchez Mazas, scrittore e poeta, e il mistero del miliziano che gli fa la grazia della vita lo affascinano. È l'inizio un'avventura fatta di ricerca delle fonti, interviste a testimoni, momenti di sconforto, di speranza, di commozione... Con una perfetta simbiosi tra realtà e finzione, Javier Cercas intreccia cronaca e interpretazione dei fatti e, trascinando il lettore verso un finale emozionante, riconferma che la realtà è più sorprendente del romanzesco e che la Storia è fatta anche del sacrificio misconosciuto dei singoli.
«Uno scrittore di infinito talento.»
Roberto Bolaño
«Cercas cierra la trilogía con una trepidante brillantez para goce de lectores anteriores y neófitos… Un thriller frenético, esmeradamente urdido, que arrastra al lector a través de sucesivos suspenses… Gran literatura con los instrumentos de la ficción de aventuras.» Domingo Ródenas de Moya, Babelia (El País)
«Excelente novela... Una intriga que nunca se había desarrollado de modo tan trepidante.» José María Pozuelo Yvancos, Abc Cultural
«No podía soltar la novela.» Lilian Neuman, Cultura/s (La Vanguardia)
«Cercas redondea la trilogía de Tierra Alta con este novelón, que se sustenta sobre pilares argumentales que despliega con maestría... Una obra de factura exquisita (…) que se devora con fruición.» Iñigo Urrutia, El Diario Vasco
«Cercas culmina su trilogía de forma brillante… Una obra magnífica, de lectura absorbente, llena de detalles que estimulan la voracidad del lector. Excelente novela que se lee de un tirón.» Ascensión Rivas, El Cultural
Años después de lo ocurrido en Independencia, Melchor Marín ya no es policía: trabaja como bibliotecario y vive con su hija Cosette, convertida en una adolescente. Un día, Cosette descubre que su padre le ha ocultado cómo murió su madre, y este hecho la confunde y la subleva. Poco después parte de vacaciones a Mallorca, pero no regresa; tampoco contesta los mensajes ni las llamadas de Melchor, quien, convencido de que algo malo ha ocurrido, decide plantarse en la isla en busca de ella. A partir de aquí la novela se adentra en un laberinto absorbente, a la vez siniestro y luminoso, donde Melchor descubre que los seres humanos somos capaces de lo peor, pero también de lo mejor: que vivimos rodeados de violencia, mentiras, abusos de poder y cobardía, pero que también hay gente capaz de jugárselo todo por una causa justa. Astuta y felizmente disfrazada de novela de aventuras, El castillo de Barbazul acaba de desenmascarar las novelas de la Terra Alta como lo que son: el proyecto literario más ambicioso de Javier Cercas.
Alessandro Baricco
«Una delle opere capitali della letteratura spagnola contemporanea… Cercas ha saputo illuminare un momento cruciale della storia della Spagna… Il lettore sa che la vicenda raccontata è vera, ma grazie all’abilità letteraria di Cercas percepisce la verità come frutto di immaginazione romanzesca.»
Alberto Manguel
«Una delle opere capitali della letteratura spagnola contemporanea... Cercas ha saputo illuminare un momento cruciale della storia della Spagna... Il lettore sa che la vicenda raccontata è vera, ma grazie all’abilità letteraria di Cercas percepisce la verità come frutto di immaginazione romanzesca.»
Alberto Manguel su Anatomia di un istante
«La conferma che Javier Cercas è uno scrittore acuto e un narratore di grande esperienza.»
La Vanguardia su Anatomia di un istante
«Uno scrittore di infinito talento.»
Roberto Bolaño
Un romanziere di infinito talento come Javier Cercas vuole raccontare in forma di romanzo il tentativo di colpo di stato del 23 febbraio 1981 in Spagna. Scopre, però, che «per una volta la storia è stata coerente, simmetrica e geometrica, e non disordinata, casuale e imprevedibile», che quella realtà possiede in sé «tutta la forza drammatica e il potenziale simbolico che esigiamo dalla letteratura». E allora decide coraggiosamente di rinunciare, o forse di fingere di rinunciare, alla fiction per fare l’«anatomia di un istante» ed esporre i fatti: quelli che videro il colonnello Tejero entrare armi in pugno nel parlamento di Madrid. Ma i «nudi fatti» non sono per nulla semplici: sono anche la loro interpretazione e il loro racconto. Ciò che Cercas vede in quell’istante cruciale, mentre le pallottole dei golpisti fischiano nelle Cortes e i parlamentari cercano riparo sotto i banchi dell’emiciclo, sono tre uomini – il primo ministro Adolfo Suárez, il tenente generale Gutiérrez Mellado e il segretario del partito comunista Santiago Carillo – simbolo di valori diversi e perfino opposti, che rimangono seduti ai loro posti a sfidare il golpe. Nel suo racconto, quel loro gesto dà senso alle rispettive traiettorie esistenziali, illuminando al contempo un’epoca, un Paese e il suo futuro. E noi, alla fine, ritrovandoci tra le mani un testo che, nella sua natura sui generis, sfida la forma romanzo, non possiamo fare a meno di riconoscere che si tratta di un’opera davvero unica e imprescindibile.
«Tengo a Javier Cercas por uno de los mejores escritores de nuestra lengua.» Mario Vargas Llosa, El País
«El mejor Javier Cercas. Una formidable novela.» J.M. Pozuelo Yvancos, Abc Cultural
«El nuevo Cercas vuelve a brillar.» Jordi Amat, La Vanguardia
¿Cómo enfrentarse a quienes manejan el poder en las sombras? ¿Cómo vengarse de quienes más daño te han hecho? Vuelve Melchor Marín. Y vuelve a Barcelona, donde es reclamado para investigar un caso vidrioso: están chantajeando con un vídeo sexual a la alcaldesa de la ciudad.
Cargado con su pesar por no haber encontrado a los asesinos de su madre, pero también con su inflexible sentido de la justicia y su rocosa integridad moral, Melchor debe desmontar una extorsión que no se sabe si persigue el simple beneficio económico o la desestabilización política, y, para hacerlo, se adentra en los círculos del poder, un lugar donde reinan el cinismo, la ambición sin escrúpulos y la brutalidad corrupta.
Por ahí, esta novela absorbente y salvaje, poblada de una pléyade de personajes memorables, se convierte en un retrato demoledor de la élite político-económica barcelonesa, pero sobre todo en un furioso alegato contra la tiranía de los dueños del dinero y los amos del mundo.
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